da Pietro Cusati (Giurista-Giornalista)
Il Governo tecnico Monti nel 2012 ha chiuso il Tribunale di Sala Consilina,un presidio di giustizia fa percepire la giustizia e la legalità, Tribunali Minori e Giustizia di Prossimità, è sotto gli occhi di tutti che occorre rivedere e modificare il decreto legislativo 7 settembre 2012, n. 155, recante nuova organizzazione dei tribunali ordinari e degli uffici del pubblico ministero .Dopo 12 anni è in discussione alla Commissione Giustizia al Senato il lavoro che amministratori locali e tanti cittadini, da tempo portano avanti legittime battaglie, come quella della riapertura del Tribunale di Sala Consilina ,che possono riporre le loro speranze? Da più di un anno il Ministro della Giustizia Carlo Nordio , lasciò intendere la precisa volontà di ridisegnare la geografia giudiziaria che negli anni passati ha portato alla soppressione di diversi uffici giudiziari. Le scelte scellerate del 2012 vanno riviste, perché l’economicità ha un valore relativo quando si parla di giustizia e quindi di percezione della sicurezza.
Riaprire il soppresso Tribunale di Sala Consilina (SA) per migliorare la giustizia e ridare dignità al territorio. Una geografia giudiziaria risultata inadeguata sotto ogni aspetto va assolutamente revisionata. Ripristinare in Campania il Tribunale soppresso di Sala Consilina. La riforma del 2012 non ha considerato che i cosiddetti tribunali minori hanno un carico di pendenze civili, penali, di volontaria giurisdizione, esecutive che con la soppressione degli uffici è stato trasferito su tribunali che già manifestavano segni di ingolfamento con l’ovvio allungamento dei tempi di definizione delle controversie civili e dei processi penali e non solo. L’esempio è quello del Tribunale di Sala Consilina(SA),unico in Italia,carico di lavoro maggiore, accorpato fuori Regione , ad un Tribunale più piccolo quello di Lagonegro (Potenza). La decisione di sopprimere i tribunali è stata adottata senza avere la chiara percezione della condizione sociale dei territori e della criminalità che impone allo Stato di irrobustire la propria presenza e non di indebolirla con la soppressione dei presidi di legalità. Avvicinare di più i cittadini al servizio giustizia, recrudescenza della criminalità sul territorio.
Si può nutrire la speranza di un ripensamento del Governo e del Parlamento a proposito della revisione della geografia giudiziaria in Italia? In pratica per la riapertura di Tribunali e Procure soppresse con un decreto legislativo del 2012 che ha eliminato, nel giro di un anno e mezzo, 30 tribunali in Italia, tra cui in Campania Ariano Irpino, Sant’Angelo dei Lombardi e Sala Consilina, sicuramente più efficienti di tanti altri rimasti in vita solamente perché sedi di capoluogo di provincia. Promuovere ogni iniziativa percorribile, che consenta la rivisitazione della geografia giudiziaria nel senso di riattivare il funzionamento delle sedi soppresse, anche in considerazione del fatto che le finalità perseguite dalla riforma in termini di efficienza e risparmio di spesa sono state totalmente disattese.Nell’attuazione pratica, tuttavia, la riduzione dei tribunali ha comportato una indubbia lesione del principio di prossimità della giustizia. La riorganizzazione dei tribunali è competenza del governo nazionale, non delle Regioni. La chiusura del Tribunale di Sala Consilina (SA)ha comportato un aggravio di spesa e non un risparmio allo Stato e una indubbia lesione del principio di prossimità della giustizia. L’anomalia che non può sfuggire a chi si occupa di tali problematiche è quella che emerge dal fatto che si è dovuti andare addirittura in un’altra regione,la Basilicata.