dal dr. Mario Polichetti (Uil Fpl)
La situazione delle liste d’attesa presso l’Asl Salerno continua a generare preoccupazione tra i cittadini e il personale sanitario. Per una visita dermatologica bisogna attendere fino al 30 dicembre per l’ambulatorio di Cava de’ Tirreni o l’8 luglio a Maiori. Su questo Mario Polichetti, sindacalista della Uil Fpl provinciale e primario del reparto di Gravidanza a Rischio presso l’ospedale di Salerno, ha rilasciato dichiarazioni importanti per fare luce sulla problematica.
“Il continuo slittamento delle visite specialistiche è inaccettabile e mette a serio rischio la salute dei nostri pazienti. Non possiamo più tollerare che cittadini in attesa di cure e diagnosi tempestive vengano trattati con tanta superficialità. Le liste d’attesa rappresentano una delle emergenze più gravi del nostro sistema sanitario, e richiedono interventi immediati e risolutivi”.
Polichetti sottolinea come la situazione non sia più sostenibile: “Ritengo inaccettabile che per una visita di dermatologia serva attendere fino al 30 dicembre per l’ambulatorio di Cava de’ Tirreni e l’8 luglio a Maiori, in piena estate dove muoversi in Costiera amalfitana è un caos per tutti, è solo l’ultimo di una serie di episodi che dimostrano una gestione inadeguata delle risorse sanitarie. Le ripercussioni sulla salute dei pazienti sono evidenti e gravi. Ogni giorno di ritardo può significare un peggioramento della condizione medica e, in alcuni casi, può risultare fatale”.
Il sindacalista e primario punta il dito contro la mancanza di personale e di risorse adeguate: “Siamo in prima linea, ma spesso senza gli strumenti necessari per svolgere il nostro lavoro nel modo migliore. È urgente un potenziamento degli organici e degli investimenti nel settore sanitario. Solo così possiamo garantire un servizio efficiente e rispondere adeguatamente alle esigenze della popolazione salernitana”.
Polichetti conclude con un appello alle autorità competenti: “Chiediamo con forza alle istituzioni di intervenire immediatamente per risolvere questa crisi. I pazienti hanno diritto a cure dignitose e tempestive. La salute non può aspettare”.