Aldo Bianchini
SALERNO – Nel mondo dell’informazione e, quindi, del giornalismo aumentano di anno in anno i cosiddetti “Gruppi Editoriali” che detengono, a testa, almeno due – tre testate giornalistiche di carta stampata e/o tv e radio private.
Da sempre mi sono chiesto che questi raggruppamenti sono un bene o un male per la libertà d’informazione e/o di pensiero; una libertà conquistata, si dice, a caro prezzo da tantissimi giornalisti italiani (ogni paragone con quelli del resto del mondo è impraticabile) soprattutto negli anni dell’odiato berlusconismo.
Secondo il mio libero pensiero i “gruppi editoriali” da un lato garantiscono numerosi posti di lavoro e di lauti stipendi; ma dall’altro sicuramente limitano (se proprio non appiattiscono) la libertà di stampa.
Il gruppo preso in esame oggi è il “Caltagirone Editore” della notissima e antica famiglia romana di costruttori edili che hanno diversificato da decenni le loro complesse attività; un gruppo che al momento possiede diverse testate giornalistiche tra le quali certamente Il Messaggero di Roma e Il Mattino di Napoli fin dal lontano 1996; il tutto riunito in una holding quotata in borsa e di interesse economico a dir poco europeo.
Un mio caro collega di lavoro alle dipendenze dell’INAIL (insieme entrammo nel ’64 come vincitori di concorso pubblico), Paolo P., mi ha segnalato un fatto molto curioso, se non addirittura preoccupante, sul modo con cui i gruppi editoriali intrecciano le rispettive testate giornalistiche con sconvolgenti “copie – incolla”, a volte di intere pagine; quasi come in un tempo remoto si usava fare con le macchinette ciclostile.
Ed ha aggiunto un esplicativo messaggio: “”Il Messaggero di Roma e Il Mattino di Napoli, quotidiani ‘gemelli’, riportano uguali ‘editoriali’. Cambiano solo le rubriche e i numeri delle pagine. A te l’onore e l’onere di riflessioni e commento””.
Le pagine interessate sono quelle del 10 maggio 2024 che risultano perfettamente uguali anche per come sono state inserite le fotografie del Presidente della Repubblica on. prof. Sergio Mattarella e dell’ex deputato (Radicale e F.I.) on. Peppino Galderisi che ha promosso numerosi referendum istituzionali ed ha partecipato alla Bicamerale di D’Alema.
Ho subito recuperato le due pagine, quella de Il Messaggero in foto, che sottopongo all’attenzione di Voi lettori.
Per me il fatto, molto grave, rappresenta un attacco alla cosiddetta pluralità di informazione che, al di là della presunta libertà, è la vera barriera tra il giornalismo e il potere.