da Antonio Cortese (docente – giornalista)
In queste ore si parla di auto blu abusate nuovamente giusto per combattersi voti e preferenze.
Due gli antagonisti del perbenismo politico di questi tempi pre-elettorali: Gianfranco Micchichè e Vittorio Sgarbi
Miccichè non lo conosco televisivamente bene, poche comparse da notiziario, temporanee o fugaci comparse, tanti comizi, ottima carriera e stime dalla destra siciliana ,lombarda e laziale; Sgarbi invece é andato oltre il personaggio del Teatro Parioli, facendo della cultura la prima necessità italiana con rabbia, parolacce e gag affinché arrivassero certi concetti anche agli ultimi degli ignoranti.
Il palermitano, si indaga, come navigato direttore di azienda e politico avrebbe utilizzato auto blu anche per i bisognini del cane o futilità mentre invece nel caso di Renzi o Casellati adoperare aerei blu sembrava pubblicità istituzionale. Tant’è che poi la compagnia di bandiera Ita-Airways ha molti aerei veramente blu per colore e comunicazione aziendale.
Ci si può mai distrarre a pensare se un politico o un imprenditore o lavoratore di successo abbia un quadro altrimenti ignoto o si muova con mezzi che comunque gli vengono concessi per motivi di sicurezza e precauzione?
Molti personaggi famosi o impegnati nel sociale per non sfoggiare la diligenza ad uso richiesta sovente sono stati attentati, o nel migliore dei casi derisi dai più come per i cinque stelle che si decurtano lo stipendio. Personalmente stimo sempre maggiormente il movimento di Conte per la profusione ed abnegazione fattiva, ma i grillini difettano ancora gravemente di una deriva vetero-comunista che non consente di far decollare il partito a cinque stelle; infatti il partito risulta goffo e masochista fin quando anche gli altri politici non adottino simili regole statutarie. Gli elettori votano e voteranno sempre per chi assicura una immagine di sé stesso dotata di settebello o dieci di denari anche per chiedere un favorino qualsiasi o del tutto informale, organizzare una campagna pubblicitaria o pagare una tavolata fra amici e tre caffè al bar.
Vittorio Sgarbi infatti, a proposito di buona tavola, in settimana ha confermato le proprie stime di pubblico e politica a Ceraso questi giorni, dopo aver dichiarato l’amore per le acciughe cilentane già in passato, facendo un discorso con la sola piega di attacco a Conte, dovendosi nel suo stile scagliarsi contro qualcuno, anche perché a sinistra sembra abbia finito gli insulti.
Io accetto la visita e le parole di Sgarbi , gli confermo la stima ma rifiuto il pacco di insulti al certosino avvocato foggiano e vado avanti.