Da Luciano Di Gianni
È diventato esercizio monotono e stucchevole raccontare -soprattutto da un punto di vista tecnico- l’andamento dell’intero campionato dei granata. Sconfitte su sconfitte, umiliazioni ogni settimana, con la “ciliegina” che proprio non poteva mancare in questo “annus horribilis”. Il Verona che salva la serie A a Salerno è la “degna” conclusione di un campionato indecoroso, che relega la Salernitana come la peggiore squadra di tutti i tempi della serie A a venti squadre. Nessuno peggio della derelitta maglia granata. Far passeggiare anche gli acerrimi rivali scaligeri sulle macerie granata poi è un dolore che rievoca giorni che pensavamo di aver accantonato. Neanche la toccante coreografia della
resiliente Curva Sud Siberiano, è riuscita a smuovere gli animi di una squadra morta da tempo, e che nel corso delle settimane ha continuato a raschiare sul fondo. Una coreografia realizzata in nome dell’appartenenza, con l’ausilio di giovanissimi tifosi, nella speranza che una retrocessione -e di questo ne siamo certi- non basti a dissolvere la passione e l’amore nei confronti della squadra della città. In campo ospiti sul doppio vantaggio già dopo i primi 45′: botta di Suslov dalla distanza dopo circa 20 minuti, e raddoppio con un facile tap-in per Folorunsho al tramonto della prima frazione. Unico sussulto granata il gol di Maggiore a pochi minuti dal termine. L’ Arechi saluta così, in malomodo la massima serie, nella speranza di poterla rivedere al più presto. Il futuro dei granata è in attesa di notizie più certe, tuttavia forse andrebbero un pò
smussati questi malumori isterici che ad oggi a nulla portano. La lenta agonia di questa annata è finalmente agli sgoccioli e la proprietà, nelle prossime settimane, uscirà allo scoperto, per delinerare il futuro prossimo. La Salernitana parteciperà al prossimo campionato di B, e l’entourage granata proverà a farlo da protagonista.