Maria Chiara Rizzo
La Turchia è uno Stato laico la cui Costituzione garantisce la libertà di credo e di coscienza, mentre l’Islam è la religione prevalente, praticata dal 99% della sua popolazione. Il suo
primo ministro, Recep Tayyip Erdogan, distintosi in quanto premier islamico moderato, ha sempre affermato con fierezza di essere musulmano, ma di vivere in un stato laico. Oggi la decisione di vietare il consumo di alcol in una provincia turca sembra andare in controtendenza, creando scalpore e allarme tra i sostenitori della laicità che parlano di un processo di islamizzazione in corso nel Paese. La notizia è arrivata qualche giorno fa: il governatore di Afyonkarahisar, provincia turca situata a 250 km a sud della capitale Ankara, ha deciso di imporre il divieto di consumare bevande alcoliche in tutti i locali e i luoghi pubblici. Affermando di agire nell'”interesse della comunità”, il governatore ha definito la messa al bando dell’alcol una misura necessaria che ha fatto seguito ad un recente appello del ministro della Salute in favore alla lotta contro il consumo di alcolici.L’interdizione stona fortemente con la linea politica perseguita dalla Turchia che, con la legge del 1998, ha vietato agli studenti con la barba e alle studentesse che indossavano il velo
islamico l’accesso alle strutture universitarie pubbliche, a sottolineare il carattere laico dello Stato.La decisione, presa
esclusivamente per il “bene pubblico”, così come ha fatto sapere l’ufficio del governatore, consentirà “di tutelare l’ordine pubblico e di
prevenire incidenti del traffico”. Inoltre, per i trasgressori del decreto, che proibisce la vendita e il consumo di alcol nei luoghi pubblici, compresi parchi, aree di picnic, stazioni di autobus, cimiteri, ponti, siti storici e case abbandonate e in tutti i mezzi di trasporto, sono previste multe di 82 lire turche, pari a 35 euro circa.