da Angelo Giubileo (avvocato – scrittore – filosofo)
Nel 2019, anno del Covid, il Presidente francese Macron dichiara che “la Nato è cerebralmente morta”. Oggi, il medesimo ripete di valutare l’opportunità di inviare truppe militari a difesa dei territori ucraini contro la Russia. Sia che faccia riferimento a truppe francesi o piuttosto a truppe europee, come già prima del 2019 la cui costituzione egli ha sempre auspicato, l’attualità mostra invece che quanto così auspicato non ha alcuna possibilità né riscontro nella realtà odierna. E quindi, è lecito supporre che egli faccia riferimento alla prima ipotesi, e cioè l’invio di truppe francesi, eventualmente in aggiunta al bombardamento dei territori russi con armi inglesi, stando alle ultime dichiarazioni del Premier Cameron.
Ma questa opzione guerrafondaia, come ribadito dagli organi di rappresentanza dell’Unione e dai leader degli altri maggiori Paesi europei, non è la posizione dell’Unione europea.
Tra un mese si svolgeranno le elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo, e quasi tutti gli opinion leaders sono d’accordo sull’ipotesi di uno slittamento della maggioranza verso destra. Ma, anche se così non fosse, sono comunque tutti d’accordo sull’ipotesi che l’esito delle elezioni determinera’ quale schieramento – tra i “progressisti” di Macron e i “conservatori” della Meloni – faccia e farà da maggiore supporto all’asse di governo PPE-PSE, spostando la maggioranza dal centro verso sinistra o destra.
Per tanto non c’è comunque dubbio alcuno che in Italia entrambi gli schieramenti, sia di maggioranza che di opposizione, sostenga no in tutto o in parte la posizione della Meloni, e cioè un no netto all’invio di truppe e armi italiane di attacco nel conflitto, sia russo-ucraino che anche israelo-palestinese.
“Votare Giorgia” alle prossime elezioni europee significa rinsaldare questa posizione, che possiamo anche definire antimacroniana, in Europa.