VALDIANO: le dighe dei sogni, tra fiction e realtà … come l’alta velocità e l’aeroporto ?

 

Aldo Bianchini

L'invaso naturale di Casalbuono dove dovrebbe essere realizzata la diga

VALLO di DIANO – Qualche giorno fa sfogliando il quotidiano Il Mattino, edizione del 7 marzo scorso, ho letto una interessante notizia diffusa dal giornalista Pasquale Sorrentino ho appreso che : “”… Il Consorzio di Bonifica Vallo di Diano – Tanagro ha presentato il dibattito pubblico sul progetto per la realizzazione delle dighe di Casalbuono e Montesano sulla Marcellana. Si tratta del primo dibattito pubblico in Italia che ha come argomento la costruzione di una diga. La presentazione con il presidente del Consorzio, Beniamino Curcio, è servita per illustrare l’importanza del dibattito come strumento di confronto e dialogo tra la comunità e il Consorzio. Dialogo che entrerà nel vivo il 22 marzo con la presentazione online del progetto … “”. Bene, benissimo, non c’è che dire … m sarà tutto vero ? Lo vedremo più avanti.

Il presidente del Consorzio di Bonifica dr. Beniamino Curcio

Va subito detto che, al di là della virtualità del web, il dibattito pubblico tradizionale, cioè con la gente fisicamente a confronto, per quanto riguarda le dighe del Valdiano c’è già stato ed è datato al 18 agosto 2022 quando in una serata davvero interessante ci fu tra i relatori e qualcuno del pubblico un confronto anche aspro, poco costruttivo e per alcuni aspetti decisamente inutile perché fondato su posizioni antitetiche con le quali non si costruisce proprio niente. Ai più quell’incontro apparve soltanto di facciata, quasi come un contentino in quanto le decisioni erano già state prese in altre sedi e si voleva far credere al reale peso decisionale della comunità.

Quella sera si parlò anche della diga di Montesano, un discorso che almeno a me apparve come un sogno surreale da propinare ad comunità già pervasa, se non proprio esaltata, dal sogno di avere una stazione ferroviaria interplanetaria dell’alta velocità; un altro sogno megagalattico e futuribile per un tempo molto lontano se non addirittura incalcolabile.

Il sen. avv. Francesco Castiello

Perché al di là della tempistica storicamente lentissima della realizzazione dei grandi lavori pubblici (il ponte di Genova come eccezione ha confermato la regola) nella nostra realtà provinciale e regionale bisogna anche che il presidente dr. Beniamino Curcio (vero grande ispiratore e sostenitore della diga di Casalbuono), il sen. avv. Francesco Castiello e il consigliere regionale avv.  Corrado Matera (sostenitori di Curcio nello slancio creativo soprattutto per le dighe del Valdiano) tengano presente che alla fine del racconto chi comanda e decide è sempre lui, il governatore Vincenzo De Luca, vero kaimano della politica nostrana.

L'on. avv. Corrado Matera

E veniamo all’attualità dello stato dell’arte; al momento per la diga di Casalbuono esiste soltanto la certezza di una relazione tecnico-amministrativa del Presidente del Consorzio (basta su un progetto di massima) e di un primo impegno spesa reale di 2milioni di euro (su un primo stanziamento virtuale di 20milioni di euro) da riversare sui conti bancari dei tecnici chiamati a trasformare in progetto esecutivo (che alla fine dovrebbe prevedere una spesa complessiva di oltre 100milioni di euro) quello che al momento è soltanto uno schizzo di massima.

Poco, molto poco già per Casalbuono, figurarsi per Montesano dove non esiste neppure un progetto di massima ma soltanto, forse, qualche disegno partorito dalla fervida mente di tecnici in odore di “santificazione interplanetaria”.  Come sono lontani i tempi di Filippo Gagliardi quando da uomo solo al comando decideva e realizzava.

Capisco benissimo e rispetto l’iperattivismo del presidente Curcio, comprendo le scelte politiche del sen. Castiello e del consigliere regionale Matera, giustifico il loro entusiasmo creativo, ma alla resa dei conti sul tavolo della progettualità rimane soltanto una spesa di 2milioni di euro per i tecnici che dovranno, poi, rendere quasi palpabile (con discorsi, slide, video e foto) un pacchetto fumoso da vendere a buon mercato nelle prossime campagne elettorali.

Per carità non vorrei che per Casalbuono (la cui diga mi appare più realistica rispetto all’ipotesi di Montesano) possa accadere ciò che da sempre accade in questo Paese: si discute all’infinito, si annunciano colossali finanziamenti, si pagano i progettisti e  l’opera rimane ferma al palo per decenni; anche perché come al solito si rischi seriamente di “perdere sia Filippo che o’ panaro” per le inutili e tormentate discussioni che sicuramente ci saranno nei prossimi anni.

Sogno o realtà, difficile dire; sul piano statistico-storico tra opere progettate e quelle realizzate il mio discorso non fa una grinza; non vorrei che finisse come l’aeroporto di Pontecagnano per il quale ci hanno inondato di discorsi – notizie – foto – slide – video e che alla resa dei conti della prima prova tecnica l’aereo giunto da Catania non è atterrato; ma anche questo episodio è stato travolto e insabbiato dalla frenetica macchina della negazione della vera informazione. Non ne parliamo, poi, dell’alta velocità presentata alla gente (con i soliti discorsi, notizie, slide, video) quasi come un realtà già esistente.

Ma niente, ovviamente, è impossibile; ne sapremo di più, forse, il prossimo 22 marzo dopo la conferenza-dibattito annunciata dal presidente del Consorzio di Bonifica dr. Beniamino Curcio; con la speranza, che è sempre l’ultima a morire, che i soldi pubblici vengano spesi bene e nell’unico interesse della comunità valdianese.

 

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