Aldo Bianchini
SALERNO – Sono stato costretto a stropicciarmi gli occhi mentre a notte fonda leggevo su Il Mattino (ed. 14.02.24) l’articolo dedicato alla pessima tenuta del verde pubblico: «Gli ex coop a Salerno Pulita? Sì ma non siamo una onlus» – GLI OPERATORI ISAM SONO PROFESSIONALI MA LA CLAUSOLA SOCIALE NON È UN’ASSICURAZIONE SULLA VITA”, e mi sono subito detto: “Finalmente qualcuno ci mette la faccia e mostra gli attributi”, per non dire altro.
Mi riferisco all’intervento dell’assessore comunale al ramo Massimiliano Natella che, dopo una lunga gestazione, esce finalmente allo scoperto per chiarire con tutti quale sia il suo pensiero in merito alla riorganizzazione di un servizio pubblico davvero essenziale in una città che, un giorno sì e l’altro pure, tutti i cittadini e la stampa definiscono sporca e impresentabile.
A due anni e tre mesi dal suo insediamento, e soprattutto dopo il clamoroso scandalo farlocco che ha, comunque, scompaginato l’assetto ultra trentennale delle Cooperative Sociali, ecco finalmente un pensiero da apprezzare in un momento in cui un pò tutti si nascondono dietro molti paraventi o si arrampicano sugli specchi.
Natella, invece, detta senza indugio le condizioni per la definizione di un caso politico-sociale-lavorativo senza precedenti; presenta, Natella, un uovo modulo lavorativo dal quale non si dovrebbe mai più prescindere: “Il Comune non è un bancomat, i lavoratori vanno tutti tutelati, chi lavora va premiato e chi è sfaticato deve rimanere a casa. Punto”.
Fino ad oggi, a mio ricordo, nessun personaggio politico aveva avuto il coraggio di affermare una cosa così semplice ma sicuramente difficilissima perché scontrarsi con i tanti “nullafacenti” (per non dire altro è utile consigliare a tanti lavoratori di rileggere il libro di Pietro Ichino “I nullafacenti”) e i “sindacati” non è impresa assolutamente facile. Purtroppo in questo Paese/Nazione il “merito” è una parola sconosciuta e quando viene pronunciata si scatena subito l’inferno (è sufficiente pensare a quanto è accaduto quando la parola “merito” è stata aggiunta all’università dal cdx di governo). Difatti in questo Paese/Nazione non c’è nessuno capace di fare la cernita tra chi merita e chi no; c’è una difficoltà connaturata all’essere stesso dell’italiano sotto la spinta di un’azione, spesso senza alcun senso, dei sindacati; almeno da quando lottano per l’affermazione della cosiddetta “perequazione”. che sconvolse l’Italia negli anni ’70.
Ovviamente nel caso salernitano, dopo l’annacquata bufera giudiziaria, stiamo parlando al momento di una idea progettuale per un nuovo modello lavorativo che andrà forzatamente elaborato nei prossimi mesi per la sua eventuale applicazione pratica.
A conferma che da parte del Comune e dello stesso assessore Natella non c’è alcun pregiudizio verso gli operatori delle cooperative sociali è giusto rileggere un passaggio dell’intervista che l’assessore ha concesso a Giovanna Di Giorgio de Il Mattino:
- “… Ho avuto modo, negli ultimi giorni, di verificare gli attuali operatori della Isam. Devo dire che lavorano con grande professionalità. Se dovesse andare a buon fine questo progetto nel periodo sperimentale, alla fine del quale si deciderà l’eventuale affidamento in house con contratto pluriennale, i lavoratori della Isam saranno i primi a essere impegnati in virtù della clausola sociale … L’azienda pubblica oggi deve essere gestita come un’azienda privata. Quando parliamo di economicità della gestione significa che bisogna far quadrare i numeri … Dico sempre che i lavoratori devono fare il loro dovere e la società deve riconoscere i giusti emolumenti. Chi ha voglia di lavorare, chi approccia il lavoro in maniera corretta, chi è disponibile al sacrificio per il bene della propria città, a Salerno Pulita trova porte apertissime. Chi pensa che la clausola sociale sia un’assicurazione sulla vita, sappia che così non è …”.
In conclusione che dire ?: che finalmente un socialista doc come Massimiliano Natella è uscito allo scoperto; non possiamo che complimentarci con l’assessore, nei prossimi mesi vedremo cos accadrà.
Direttire,forse il fatto di non essere” nativa” di questa città. potrebbe essere uno dei motivi che giustificherebbero certi miei limiti,come ad esempio quello di non conoscere i CONFINI ,di Salerno.
Così,giusto per capire fin dove arrivano le competenze ,comprese quelle della cura del verde…
Io,al momento ,e solo da 20 anni,vivo in una zona che non è dotata neanche di numeri civivi ! (In verità riesce difficile anche chiamare strada,quel “tratturo” per come varie Aziende, telefoniche,idriche ecc. ,hanno ridotto il “sentiero”
Chiedo per un amico…☺️