Aldo Bianchini
VALLO di DIANO – All’inizio di questa triste vicenda del “Ponte Tanagro” (che Tommaso Pellegrino ha ribattezzato come “Ponte Cusati” per via dell’impegno profuso dl giornalista Pietro Cusati -detto Pierino- nello spronare gli amministratori a fare di più) che io da queste pagine avevo tempo fa ribattezzato come “Il ponte dei sospiri”, nel senso che per la sua riapertura ci vorranno ancora alcuni anni. Anzi questa faccenda degli anni occorrenti per l ricostruzione l’ho scritta già qualche settimana dopo la chiusura (avvenuta poco più di due anni fa) e ipotizzai la sua riapertura non prima della fine del 2024; sbagliavo perché i tempi a mio avviso si sono ulteriormente allungati alla luce di quella sceneggiata napoletana recitata sul ponte nel luglio scorso quando un imperturbabile presidente della provincia avv. Franco Alfieri (scortato da diversi sindaci, politici e consiglieri regionali che lo applaudivano a scena aperta insieme, purtroppo, anche a qualche giornalista) annunciava per il 16 gennaio 2024 la sicura riapertura del ponte.
E scrissi di nuovo, contro il parere di tutti, che quelle erano state verosimilmente le ultime parole famose di un personaggio assolutamente poco credibile in quanto da solo, senza l’ok del capo, non può muovere neppure un centesimo.
Poi si è scoperto che la prima pietra non venne depositata e che l’ATI aggiudicataria dell’appalto, dopo la firma, aveva cominciato a manifestare qualche perplessità; tanto è vero che nessun tipo di lavoro è iniziato e la data del 16 gennaio 2024 incombe.
Purtroppo nel Vallo di Diano esiste un vasta pletora di politici disposti d osannare anche l’aria fritta pur di rimanere incollati alle conquistate poltrone, e con loro anche alcuni giornalisti che pur di scarabocchiare qualcosa prendo o per oro colato tutto ciò che insipienti politici proclamano un giorno sì e l’altro pure.
Ma questo avviene anche a Salerno; per fare solo un esempio su Il Mattino di ieri ho letto che per l’Immacolata a Salerno sono arrivati 200mila visitatori che hanno invaso, venerdi 8 dicembre, la città in ogni angolo; roba da prenderli letteralmente a schiaffi. Chi vive a Salerno sa perfettamente che se in città arrivano tutti insieme 5-6mila persone di blocca tutto per almeno 24 ore; invece no, pur di scrivere cazzate e titoloni ecco che nel capoluogo di provincia sono arrivati 200mila persone. Non parliamo, poi, per il Vallo dell’alta velocità, dell’ospedale, del tribunale, della tratta Sicignano-Lagonegro, del carcere, del petrolio, dei rifiuti tossici, del ripascimento delle sponde del Tanagro, della diga di Casalbuono, della centrale elettrica e di quella a biomasse; tutte fandonie raccontate da politici non in grado di presentare e portare a realizzazione il benchè minimo progetto strutturale nel segno del bene dell’intera comunità.
Difficile combattere questa approssimazione devastante; oltretutto è ancora più difficile quando si è soli a rimarcare certi aspetti.
E intanto il “ponte dei sospiri” è lì fermo, incartato su se stesso, in attesa di un nuovo inverno e, forse, di nuove sceneggiate, semmai con un altro presidente della provincia che farà esaltare la plebe dei plaudenti politici locali con i giornali disposti a scrivere che presto il ponte verrà riaperto.
C’è in atto, però, un’iniziativa che mi sembra interessante promossa da un giornalista e un avvocato per dare vita ad un comitato serio e autonomo dalla politica per seguire pedissequamente tutta la procedura tecnico-amministrativa per la riapertura del ponte. Vedremo !!
Carissimo Direttore Aldo Bianchini ,
Il Ponte Tanagro in località Caiazzano di Padula Scalo , tra Sassano e la città della Certosa di San Lorenzo, è notorio che è stato chiuso al traffico dalla Provincia di Salerno il 29 ottobre 2021,senza la prova di carico,prevista per legge. E’ una vergogna la mancanza di trasparenza amministrativa, dopo due anni non si conosce ancora il vero motivo del mancato inizio dei lavori ? Senza di un idoneo e adeguato percorso alternativo,la chiusura del ponte continua a creare gravissimi disagi alla circolazione stradale e danni alle popolazioni interessate dei Comuni limitrofi del Vallo di Diano e non solo.A due anni dalla sua chiusura,il “Ponte Tanagro”,in località Caiazzano di Padula, è diventato il simbolo negativo della burocrazia nella esecuzione di lavori pubblici??? Lo sanno bene gli amministratori regionali,provinciali e comunali che la chiusura del ponte Tanagro continua a produrre gravissimi danni ed enormi disagi ai cittadini ,agli studenti, all’economia agricola,sociale e imprenditoriale del Vallo di Diano e non solo, purtroppo ad oggi sono già passati oltre 130 giorni dal 25 luglio 2023 e non si sa ancora quando inizieranno i lavori ? E’ una vergogna!