La guerra che uccide i bambini.

da Salvatore Memoli (avvocato – giornalista)

— scritto per “leCronache.it” e per “ilquotidianodisalerno.it”

 

 

Avv. Salvatore Memoli

Chi ha il tempo di scorrere la stampa mondiale e seguire le televisioni di diverse nazioni può rendersi conto dell’andamento della guerra tra Israele e Palestina. Le immagini del mondo si soffermano su milioni di sostenitori della Palestina che sfilano in segno di solidarietà per un popolo che sta nel cuore di tanta gente, non importa se é Hamas ad essere responsabile della guerra. Tutti sanno che l’obiettivo é la Palestina!

Israele ha occupato territori che non le appartenevano più da diversi secoli e da quando ha iniziato l’occupazione ha sempre ripetuto gesti mortificanti per il popolo palestinese. Qualcuno dirà che Israele combatte il terrorismo di Hamas e che il suo obiettivo é sconfiggere i nuclei di terroristi che si nascondono tra la popolazione di Gaza. Tutto vero! Ma non sfugge a chi conosce i fatti che la vera guerra non é quella che si combatte in questi giorni. La vera guerra sono le azioni militari belliche che Israele riserva ai Territori palestinesi, giorno dopo giorno, dal giorno successivo alla sua occupazione con l’obiettivo di farsi largo, di accrescere il territorio a disposizione. É fin troppo evidente che Israele costringe i Palestinesi a mortificanti sottomissioni quotidiane, che i Palestinesi non sono liberi di muoversi sul loro territorio. Oggi l’attenzione é sulla striscia di Gaza per le azioni terroristiche di Hamas. Se fosse solo Gaza il motivo del conflitto perché Israele continua a creare tensioni nell’enclave dei territori della Cisgiordania?! I Palestinesi sono le vere vittime di una guerra che nasce da lontano. Non hanno la libertà di spostarsi per andare a lavorare, per raggiungere un’altra località! Debbono costantemente essere controllati alle dogane! La guerra é segnata da comportamenti ostili, nervosi che mantengono un’intera regione geopolitica in stato di allerta. Questa guerra é fatta di alleanze internazionali che muovono potenze politiche, economiche e militari ed é attraversata da grandi rivolgimenti che registrano nuove aggregazioni politiche che minacciano la stabilità del mondo intero. La condanna per Hamas é totale, la sua azione terroristica ha sorpreso tutti. Direi che più di tutto sia stata la strategia seguita dei sequestri e delle stragi di innocenti a lasciare scioccata la comunità internazionale. La condanna é ferma ma non si può far finta di ignorare che le reazioni sono dettate da rancori e disperazione. Parimenti non si può ignorare l’atteggiamento sprezzante di Israele che si appella ad una comunità civile internazionale per dare forza alle sue ragioni e puntualmente usa strategie di lotta che accrescono i danni delle vittime e che acuiscono le distanze dei tavoli di pace. Israele che condanna Hamas lancia missili di morte che fanno strage di una popolazione di bambini innocenti, a migliaia. Mi sorprende che un popolo così provato dalla barbarie razzista e dall’olocausto non sappia fermarsi, non voglia cercare soluzioni di pace affidandosi ad organismi internazionali invece colpisce all’impazzata, mostra tutta la sua forza di armamenti sofisticati e sottolinea la sua superiorità che é resa tale dalle sue credenziali internazionali. Israele é custode della sua investitura di Popolo eletto, custode dei messaggi divini che ne fanno un popolo guida per tutti. In nome di questa alta investitura religiosa, morale e storica Israele dovrebbe porre le basi di una pace definitiva. Così non pare! L’economia mondiale é nelle mani degli ebrei, molti governi sono condizionati dalla sua presenza, la pace mondiale dipende dalle sorti e dalle pretese di questo popolo. É veramente un popolo eletto? Non sembra si comporti da tale! Il fatto nuovo é segnato dalle new economie che vedono salde le leadership dei Popoli arabi che solidarizzano tra loro, danno il petrolio al mondo, incidono nelle economie mondiali e… dettano le linee dei conflitti che vedono impegnati i Paese arabi. La Palestina entra nella visione diffusa mondiale della necessità di tutelare un popolo, un territorio, un’identità etnica. Sfidare oltre la Palestina consolida un nuovo grande blocco mondiale che si presenta sul proscenio mondiale con grandi obiettivi e attrae a sé le attenzioni del vecchio mondo comunista e socialista creando una grossa preoccupazione sulle sorti dell’umanità. Il mondo occidentale sembra parlare un linguaggio di parte, difende Israele dando una lettura del teatro di guerra con denuncia dei soli demeriti di Hamas. La follia della guerra é dei due contendenti. Entrambi stanno facendo « la guerra dei bambini », per la quantità di bambini morti, uccisi barbaramente, lasciati privi di genitori o di familiari. Una guerra che guida vendetta agli occhi di Dio e per giunta mossa da due Popoli che hanno lo stesso Dio in comune! Non si può sopportare e non si può giustificare nessuna posizione. Il mondo internazionale, le Organizzazioni internazionali debbono lanciare una proposta conciliativa e sostenere con forza due popoli e due territori con regolamenti internazionali di garanzia.

Lo chiede il bisogno di uno stop della guerra e lo chiedono le vite di tanti bambini a cui un mondo civile sta regalando soltanto la morte. Noi non possiamo stare a guardare!

 

 

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