PARCO NAZIONALE: le belve … a caccia delle prede (altro che lupi e cinghiali !!)

 

Aldo Bianchini

Dr. Giuseppe Coccorullo - presidente del Parco Nazionale del Cilento, del Vallo di Diano e Alburni (PNCVDA)

VALLO di DIANO – Le belve sono già scese nell’arena, la caccia spietata può cominciare, le prede sono lì a poco distanza: una decina di poltrone nel Parco Nazionale del Cilento – Vallo di Diano e Alburni (PNCVDA) sono ferme sullo sfondo del circo nell’attesa di essere conquistate.

Tra le belve (suddivisi in due legioni principali tra centro destra e centro sinistra ed ogni legione in più centurie di correnti con svariati manipoli di hastati, principes, triarii, velites ed equites … da far impallidire la nostrana prima repubblica) e le prede la distanza visiva è breve, ma nella realtà le distanze tra i singoli animali feroci e le prede può essere siderale.

Per superare ogni difficoltà bisogna essere come i legionari: non ragionare col proprio cervello, assecondare gli ordini, essere disposti a tutto (anche ad andare in galera), dimostrare affidabilità piena – assoluta e irreversibile verso il capo; che nella fattispecie del Parco di capi ce ne sono almeno due con cinque-sei generali.

Già sono circolati numerosi nominativi tra i tanti prescelti ed in attesa, semmai, anche delle seconde cariche dopo i “componenti del consiglio direttivo” del Parco che deve essere rinnovato, se non ci sono fatti nuovi, il 10 novembre prossimo.

Visto che il presidente già c’è “Giuseppe Coccorullo” (anche se è arrivato in maniera sgradita sia per il csx che per il cdx per volere di De Luca che con un blitz spiazzò clamorosamente Cirielli che, d’intesa con FdI nazionale, aveva messo sulla poltrona di presidente l’avvocato Marcello Feola, già suo assessore ai tempi della presidenza provinciale del vice ministro) mancano  mancano 8 (otto) poltrone per il Consiglio Direttivo per completare l’iter procedurale che dovrebbe accompagnare Coccorullo nella buona gestione della Comunità del Parco.

Su “le Cronache.it” ho letto un interessante articolo sottoscritto dal giornalista Arturo Calabrese che indica i possibili nominativi delle belve (Valentino Di Brizzi – Mimmo D’Amato – Nicoletta Serra – Carmelo Stanziola – Stefano Pisani – Vincenzo Speranza – Anna Elena Gerardo – Luisa Maiuri – Marcello Feola – Costabile Spinelli) che dall’altro lato dell’arena stanno scalpitando nell’attesa del segnale di via; ma il pur attento Calabrese, però, si limita ad indicare nei due partiti “FdI e PD” (e non dei nomi che li governano “nonostante il PD” e “nonostante FdI” !!) le componenti essenziali di un clamoroso anche se prevedibile accordo tra le due legioni guidate rispettivamente da Edmondo Cirielli (FdI) e Vincenzo De Luca (PD).

La verità vera, invece, è rappresentata dal fatto che potremmo ritrovarci dinanzi ad un accordo politico-gestionale che, nel solco di una politica tra cdx e csx già nota ed alla luce di quello scontro su Coccorullo che appare strumentalmente ideato, potrebbe ripetersi ufficialmente per la quarta volta negli ultimi trent’anni:

  • Elezione di De Luca a sindaco di Salerno nel ’93 con la destra di Colucci e De Masi che appoggiò la lista civica di De Luca nel ballottaggio contro Pino Acocella che aveva vinto le elezioni ordinarie con il 21% dei consensi contro il 19% di De Luca e che naufragò nel ballottaggio del 5 dicembre 1993;
  • Elezioni amministrative del 2001 con il candidato di Forza Italia (Aniello Salzano) vittima del fuoco amico di AN e destra estrema a tutto vantaggio del deluchiano Mario De Biase;
  • Elezioni amministrative 2006 stravinte da De Luca al ballottaggio contro Alfonso Andria grazie ad un accordo extra-time tra Cirielli – il casertano Cosentino (Nick ‘o mericano) e De Luca;
  • Ed ora il possibile accordo per le cariche interne del Parco Nazionale secondo una spartizione del miglior Cencelli tra cdx e csx.

Il tempo ci dirà la verità; dal Parco sapremo se Carmelo Stanziola dalla Provincia andrà alla vice presidenza del Parco, se il sindaco di Pollica Stefano Pisani occuperà la poltrona di capo dell’ufficio del presidente e se i due grandi generali daranno vita ad un nuovo clamoroso accordo sulle nomine che, si sa, sono fatte per distribuire prebende e piccoli giardini di potere.

Che fine ha fatto il Parco ottimamente riorganizzato e diretto dal presidente Tommaso Pellegrino ?

 

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