È pericoloso associare antinfiammatori a antidepressivi

da Dr. Alberto Di Muria
Padula-La depressione è un disturbo dell’umore molto diffuso, che colpisce quasi 5 persone su 100 (4.4%) al mondo. Questa patologia si manifesta in forme e intensità differenti, che vanno dai disturbi d’ansia a disturbi psicotici, e, a seconda della caratterizzazione della patologia stessa, i trattamenti possono essere con farmaci come gli Inibitori Selettivi della Ricaptazione della Serotonina (SSRI) o Antidepressivi triciclici.
Tenendo in considerazione l’ipotesi che considera la depressione come la risposta ad un deficit di neurotrasmettitori monoaminergici quali serotonina, dopamina e noradrenalina, questi farmaci agiscono inibendo la ricaptazione della serotonina a livello delle terminazioni dei neuroni, favorendo così l’aumento e l’azione della serotonina. Questi farmaci sono d’elezione nel trattamento della depressione, che colpisce prevalentemente la popolazione adulta e anziana, con un’incidenza di insorgenza maggiore nelle donne.
Nella quotidianità, e ancor di più quando l’età avanza, è facile incorrere in situazioni che richiedono la somministrazione di farmaci antinfiammatori, come gli antinfiammatori non steroidei (FANS), per ridurre gli stati infiammatori, ma spesso si dimentica che ogni farmaco ha i propri effetti collaterali e che ciascuno può interagire con altre sostanze che si stanno assumendo. È stato infatti osservato come in pazienti in trattamento con SSRI, l’associazione con FANS risulta essere pericolosa per il paziente per via di un aumento del rischio di emorragie. Questo avviene perché i FANS agiscono bloccando due enzimi, le COX, responsabili dell’infiammazione e del rinforzo del segnale doloroso. Inibendole, si ha anche l’inibizione dell’aggregazione piastrinica, si ottiene cioè un aumento della fluidità del sangue che può comportare così il rischio di emorragie. Se consideriamo questo all’associazione in terapia con un antidepressivo SSRI che di per sé ha una lieve potenza anti-aggregante, si ottiene un potenziamento del rischio di emorragie per la contemporanea assunzione di questi farmaci. Inoltre, uno studio pubblicato nel 2015 ha mostrato come un incremento del 55% del rischio di sanguinamento del tratto gastrointestinale è correlato all’uso di SSRI, rischio che  aumenta addirittura di 9 volte in caso di associazione con FANS.

 

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