Alluvione sulla pace, in Israele

 

by Luigi Gravagnuolo 7 Ottobre 2023

 

Ogni giorno, come per tragica ineluttabilità, ci avviciniamo ad un conflitto planetario, che non potrà che essere devastante. Nessuno riesce a fermare la tempesta, meno che mai l’ONU.

È del tutto evidente che occorrerebbe pensare ad un nuovo ordine mondiale. Quello scaturito da Yalta e Postdam non regge più da tempo, per lo meno dal collasso dell’URSS. Ma non si intravedono spiragli per una qualche conferenza internazionale che per lo meno provi a riassettare il mondo senza passare per una guerra mondiale. Siamo in equilibrio su una fragile fune, ogni tensione locale può scatenare l’inferno globale.

Scriviamo mentre su Israele piovono razzi e sul suo suolo si combatte. Stamane all’alba, senza che il leggendario Mossad se ne sia previamente avveduto, sono stati lanciati cinquemila missili. Agli attacchi, partecipano anche i militanti della Jihad islamica.

I morti si contano a decine, a centinaia i feriti; ci sono anche una trentina di Israeliani presi in ostaggio. ‘Non ostaggi, ma prigionieri di guerra’ secondo Hamas. “E’ il giorno della grande rivoluzione”, ha dichiarato Mohammad Deif, comandante militare di Hamas, annunciando l’inizio di un’operazione militare ‘Alluvione al-Aqsa’ su vasta scala. “Vogliamo che la comunità internazionale fermi le atrocità a Gaza, contro il popolo palestinese, i nostri luoghi sacri come Al-Aqsa. Tutte queste sono le ragioni dietro all’inizio di questa battaglia”, ha sostenuto il portavoce di Hamas, Khaled Qadomi, ai microfoni di al-Jazeera.

Israele sta rispondendo con l’operazione ‘Spade di ferro’, attacchi aerei e bombardamenti massicci su Gaza, ma si è fatta trovare impreparata. Eppure le antenne sarebbero dovute stare in allerta, oggi è il cinquantenario della Guerra dello Yom Kippur e le ricorrenze storiche per i Palestinesi hanno un valore.

Sull’evoluzione dello scontro militare è prematuro immaginare alcunché, è vero infatti che la sproporzione delle forze in uomini ed armamenti è stratosferica e l’incursione di Hamas potrebbe tradursi in un suicidio di massa, ma Hamas non è sola al mondo. I suoi legami con l’Iran sono di acciaio, al punto che è universale certezza che essa sia in realtà teleguidata da Teheran. Quali misure militari e diplomatiche avrà predisposto Teheran per fronteggiare la sicura, spietata, risposta di Tel Aviv?

L’Iran, nell’area, non dispone solo di Hamas nella striscia di Gaza, anche di Hezbollah in Libano e di Bashar al-Assad, cioè della Siria. Non solo, dal febbraio del ‘20, invasione dell’Ucraina da parte di Putin, ha consolidato un’alleanza ferrea con la Russia di Putin e con la Cina di Xi Shinping. Teheran avrà avvertito gli alleati prima di attaccare Israele? Difficile pensare che non lo abbia fatto. E quali coperture ha avuto?

Putin cerca in ogni modo di estendere il conflitto ucraino ad altre aree del mondo, dai Balcani all’Artico, al Mar del Giappone all’Africa, al Mediterraneo. Una nuova guerra israelo-palestinese, col coinvolgimento della Siria, gli darebbe il la per inserirsi con forza nelle vicende del Mediterraneo, mare su cui ci affacciamo anche noi, tanto per ricordarcelo. Sia pure con un potenziale bellico ora parzialmente depauperato per le perdite di mezzi ed uomini in Ucraina, già l’eventuale schieramento ‘ufficiale’ di Putin a fianco di Hamas costringerebbe gli USA, e forse noi stessi, già presenti in Libano con un contingente di deterrenza, a reagire con fermezza.

Tassello dopo tassello, come in un domino, rischiano di aprirsi conflitti nel mondo che vedono le grandi potenze non più coinvolte indirettamente, come dal dopoguerra al 2020, ma frontalmente. Dunque, una guerra mondiale.

Seguiremo gli sviluppi di questa ennesima, inquietante minaccia per la pace. Sperando, pregando e cercando di capire. A proposito di pace, e rivolgendoci ai ‘pacifisti’ che si oppongono agli investimenti per rafforzare le nostre dotazioni militari: in caso di una guerra nel Mediterraneo che tocchi la nostra penisola, come ci difenderemo? come le nostre Forze Armate potranno proteggere le nostre case e le nostre vite, se non dotate di mezzi militari adeguati? o ci difenderemo con i vessilli arcobaleno?

 

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