CERTOSA: la Ragozzino va via … notizia buona ?

 

Aldo Bianchini

Foto scattata il 21 maggio 2020, epoca in cui la dott.ssa Marta Ragozzino visitò ufficialmente per la prima volta la Certosa di Padula. La direttrice dei Musei Campani è al centro della foto tra l'allora sindaco Paolo Imparato e l'assessora Filomena Chiappardo che furono, è bene ricordarlo, autori e sponsor dell'accordo di valorizzazione e della cabina di regia.

PADULA – Da lunedì 18 settembre (dopo la diffusione della notizia che la soprintendente ai musei della Campania, dott.ssa Marta Ragozzino, è andata via per scadenza del mandato) in tanti mi hanno chiamato per sapere da me se la notizia era una buona notizia o una notizia cattiva.

Quasi a tutti, non conoscendo direttamente la Ragozzino, ho suggerito di porre la domanda ai due consiglieri regionali del Vallo di Diano, Corrado Matera e Tommaso Pellegrino, che più direttamente hanno avuto modo di conoscerla e di supportarla (Matera !!) e o di contrastarla (Pellegrino !!). Se dovessi, poi, esternare il mio pensiero non esiterei a dire che il meglio sarebbe avere una “direttrice o un direttore” molto più presente della Ragozzino che, in tal senso ma solo in tal senso, non ha specificamente brillato.

Consiglieri regionali che, oggi più che ieri, devono scendere decisamente in campo (anche a costo di allearsi pro-Certosa) per capire e scegliere la migliore soluzione futura verso il rilancio definitivo del grandioso monumento come quello della Certosa di San Lorenzo di Padula.

Il tempo stringe, e quello che rimane per la nuova nomina è comunque molto breve; se i due consiglieri regionali intendono davvero fare (ognuno per proprio conto, beninteso, ma in una temporanea simbiosi) il bene comune a favore del Vallo di Diano (dove insieme hanno raccolto oltre 24mila voti) e della stessa Certosa questo è il momento storico; un momento che potrebbe rilanciare loro stessi verso traguardi politici ancora più ambiziosi di quelli già raggiunti.

Bisognerebbe che i due consiglieri regionali lottassero per un obiettivo comune per cercare di assicurare alla Certosa una direzione indipendente sul modello di quello che esiste già a Paestum ed in altri siti archeologici; il monumento padulese non è, in questo, secondo a nessuno.

E, infine, Matera e Pellegrino dovrebbero tenere conto anche di un altro fattore molto importante: il rinnovo a fine anno 2023 del famoso “accordo di valorizzazione” che aveva anche partorito la tanto sbandierata “cabina di regia” (Comune – Società Concessionaria – Direzione Regionale Musei Campania) a conduzione comunale della quale, da tempo, si sono ormai perse le tracce. Anche, e non solo, per riorganizzare dalle radici la stessa concessionaria che ha spesso registrato dei flop nella gestione pratica dell’accordo.

Capisco benissimo che questi ragionamenti potrebbero non essere redditizi sul piano del consenso elettorale, ma una volta tanto bisogna anche pensare alle necessità del bene comune … a prescindere.

 

 

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