LE GIRAVOLTE DEI POLIICI E LE GIRAVOLTE DEI TECNICI

 

 

da Alfonso Malangone

(Ali per la Città)

 

SALERNO – La giravolta è una rotazione volontaria, o imposta, che rientra nelle abitudini della vita. Ogni giorno, una strada interrotta, un impegno dimenticato, un incontro indesiderato, possono spingere a svoltare dal proprio cammino. Ci sono, poi, le giravolte mentali, cioè quei cambiamenti improvvisi d’animo o di opinione assunti per mutate convinzioni, per convenienze, per compiacenze ovvero, con i tempi attuali, per decisioni inconfessabili. Tutto può essere, ma non per tutti. Perché, a meno di spiegare chiaramente le motivazioni, mai dovrebbe mutare opinione chi, per ruolo istituzionale, per conoscenza professionale, per posizione sociale, ha acquisito una credibilità pubblica divenendo un ‘riferimento’ nell’ambito della Comunità. Ovviamente, è un discorso da ‘mondo delle favole’ perché, nella vita, le giravolte sono all’ordine del giorno. Se ne vedono di tutti ‘i colori’ e, talora, sono assolutamente strabilianti. Giuramenti fatti ‘sul proprio nome’, ‘sulla propria dignità’, ‘sul proprio onore’, sono vergognosamente disattesi. E, chissà che il degrado morale non sia una conseguenza di tutto questo. Del resto, c’è chi ancora ricorda come il pesce ‘puzzi’ dalla testa. Dappertutto.

Nella vita politica della nostra Comunità, ci sono stati esempi ripetuti di giravolte, con passaggi dalla maggioranza all’opposizione, e viceversa. Ma, si sa, questo fa parte del ‘gioco delle parti’. Sulle sue cause nulla si può dire, trattandosi di scelte personali, talora personalissime, di cui difficilmente si forniscono pubbliche informazioni. Indagare, sarebbe del tutto inutile. Anzi, conviene proprio tacere.

Molto diversa è la giravolta tecnica. Cambiare posizione su un aspetto specialistico è certamente possibile quando, non conoscendo a fondo l’argomento e avendolo approfondito, ci si convince di essere caduto in errore. Solo Pico De Paperis è un tuttologo, ma lui vive nel mondo ‘delle favole’. Meno comprensibile è la giravolta tecnica posta in essere da chi quella materia la tratta, la discute, l’applica ogni giorno, magari anche per mestiere. Su questo, non conviene tacere, perché c’è di mezzo la vita di tutti.

La Giunta Comunale, scelta dal Sindaco a valle delle elezioni di fine 2021, è oggi formata da sei rappresentanti politici e tre tecnici nominati in settori primari e, cioè: il Bilancio, la Sicurezza/Trasparenza e le Opere Pubbliche. Sono materie che chiedono grande competenza, chiarezza comunicativa e coerenza decisionale. E, purtroppo, a due anni di distanza dalle nomine, non si può dire che tutto stia ‘andando liscio’. Facendo salvo ogni errore.

La ‘palma d’oro’ spetta probabilmente all’Assessora al Bilancio, dott.ssa Adinolfi, per il cambio di giudizio tecnico, in appena 24 ore, sul Consuntivo 2021 chiuso con il Disavanzo ‘esagerato’ di € 169,9 milioni. La dichiarazione tranquillizzante in Consiglio sulle condizioni del Bilancio, “non siamo né in dissesto né in pre-dissesto” (fonte: laCittà), si trasformò in una valutazione preoccupata del Disavanzo divenuto “la nostra principale preoccupazione” (fonte: ilMattino). Così, in un attimo, cambiò il futuro dei cittadini oggi esposti alle conseguenze di una pesante imposizione locale, unita ad una inaccettabile carenza di servizi, mentre si addensano le nubi per la Sentenza della Commissione Tributaria Regionale che ha dato nuovamente ragione a chi si è opposto alle cartelle della Soget a partire dal 02/12/2020. Se non cambia il prossimo giudizio, gli effetti potrebbero essere devastanti, visto che si parla di un ‘buco’ di almeno € 34 milioni. Per favore: smentite! Ieri, poi, è andata a ‘vuoto’ la terza asta per la vendita di tre aree di Progetto, le Prog. 3-4-6, e mancherà l’incasso atteso di € 11,6 milioni. A questo, si aggiunge il ‘pasticcio’ del Campo Volpe, dove la promessa realizzazione dello Stadio provvisorio impedirà una nuova asta per 7,1 milioni. E, comunque, mentre si dovrebbe vendere, per ripianare i debiti, si pensa di farne altri per € 15 milioni. Qui, più di una giravolta, sembra proprio una ‘presa in giro’, salvo non sia l’effetto di un preoccupante stato confusionale. Con ogni rispetto.

Per il ‘secondo’ posto, sembra acquisire posizioni l’Assessore all’Urbanistica, ing. Brigante, rispetto al Collega della Trasparenza/Sicurezza, dott. Tringali, le cui scelte di gestione della Fondazione Menna sono state già oggetto di pubbliche osservazioni (fonte: Cronache). Peraltro, poco si sa degli altri provvedimenti assunti.

Nei Lavori Pubblici, c’è stato l’annuncio del recupero del Vestuti con i fondi PNRR, poi cancellato perché si è scoperto che non si poteva fare (fonte: Cronache). Poi, per il parcheggio dei residenti di Canalone, dopo aver assicurato che “l’impianto c’è ma si sta lavorando al problema di come entrare e come parcheggiare” (fonte: cit.), l’Assessore ha concluso dicendo che, lì, proprio non si può fare (fonte: cit.) benché si stiano ancora scavando le tre gallerie nella stessa area a rischio di San Leo (fonte: ISPRA). Adesso, però, nell’elenco delle Opere Pubbliche da realizzare, appare a sorpresa la spesa per il parcheggio di € 1,0 milione nel 2024 (fonte: Comune). Quindi: “un’altra giravolta”? Infine, mentre ancora non si sa se, per i rischi denunciati dal Ministero, il Fusandola sia “un torrente o un ‘fosso’ (fonte: LiraTv), nel vallone del Cernicchiara, pure riconosciuto “con notevoli criticità ambientali” (foto 1), si avviano gli espropri dell’area di circa 200 metri di lunghezza compresa tra il ponte autostradale e il curvone di via Moscato-via Fra’ Generoso. Lì, una rotatoria di circa 60 metri di diametro, salvo errore, dovrebbe consentire a migliaia di tir di girare come al ‘Luna Park’ grazie a rampe stradali realizzate su piloni infissi nel fiume (foto 2). Secondo l’Assessore, il progetto non sarebbe ancora definito benché approvato in Giunta (fonte: DG 27/12/2022). Allora, forse c’è tempo per esaminare qualche ‘tortuosità’ creata dalla fantasia umana in altre parti del Mondo (foto 3-4-5-6). Così, potremmo metterci ‘a livello’, visto che da noi si fanno solo Grandi Opere. Con una differenza. Lì, gli spazi sono immensi. Qui, siamo in una gola da dove il vento trascinerà verso il centro-Città i fumi, le polveri, i veleni e i frastuoni. Ci sarebbe da invocare la protezione Divina, per chi crede e visti i pericoli indotti dall’opera, per evitare di dover accertare, dopo, se si potevano infiggere piloni di venti metri in “un torrente o un fosso” (fonte: cit.).

Le giravolte tecniche, se ci fossero, non potrebbero essere di vanto. Ma, le prese in giro, no, quelle non possono esserci, soprattutto quando ‘in mezzo al giro’ ci sono i sacrifici della povera gente. Per favore, evitatele. Almeno queste.

Alfonso Malangone – Ali per la Città – 16/09/2023

P.S.: i dati sono stati estratti da siti web. Si fa salvo ogni errore.

 

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