Combattere il degrado e dare una nuova direzione ai giovani,troppa retorica e nessuna misura concreta per incentivare la crescita personale dei giovani,occorre da subito offrire maggiori opportunità lavorative e combattere la piaga delinquenziale che ha afflitto il Parco verde di Caivano,l’inferno in terra, e non solo,per troppo tempo. Siamo nella mani di Dio, ha detto Don Patriciello, Papa Francesco, i giornalisti mi chiedono di invitarti qui al Parco Verde. Non so se ce la farai, ma sarebbe davvero bello, è stato l’auspicio espresso da don Patriciello. Che Caivano sia l’inferno in terra, lo sapevamo ha sottolineato il Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca che ha chiesto di “istituire uno stato d’assedio militare vero e proprio“. ‘’ Noi come regione Campania che siamo un’istituzione che ha fatto da supplente ad altre istituzioni che non hanno fatto quello che è di loro competenza. Le due istituzioni competenti su Caivano sono il comune di Caivano e il governo nazionale dal punto di vista della sicurezza”. Secondo don Patriciello, “servirà un esercito di insegnati elementari e di assistenti sociali”. Parco Verde è un quartiere nato dopo il terremoto dell’80, “porta con sé tutte le criticità di un quartiere nato come un fungo, dove sono state ammassate le famiglie più povere dei quartieri più poveri di Napoli. E’ normale che nasca un ghetto, che poi è stato lasciato a se stesso”. C’è anche un problema culturale, non c’è dubbio. Che riguarda i modelli che sono stati trasmessi ai giovani di Caivano e non solo, è stato devastante l’effetto diseducativo di alcune serie televisive che riguardavano la camorra, un’intera generazione che si veste come quelli che hanno visto nei telefilm, che parla come quelli che parlano negli sceneggiati, che hanno gli stessi tatuaggi, lo stesso linguaggio gergale, è una cosa sconvolgente. Il principio è che ‘’papà deve mettere il piatto a tavola”.