Aldo Bianchini
SCAFATI – Dopo una cinquantina di anni nel corso dei quali numerosi politici, tante istituzioni, alcuni ministeri e vari governatori regionali, si sono trastullati con la favola dell’imminente soluzione dell’annoso problema della bonifica del Fiume Sarno, e dopo aver dissipato decine e decine di milioni di euro (per non citare i vari miliardi delle vecchie lire), il corso d’acqua più inquinato del mondo è ancora lì che scorre imperterrito tra detriti e rifiuti pericolosi per la salute.
Se lo si osserva attentamente sembra quasi di vedere nel suo scorrere incessante i tantissimi ricordi di un’epoca gloriosa, fin da quando sulle sue sponde molto pescose arrivavano addirittura i turisti dell’antica Roma.
Oggi, però, è arrivato il neo sindaco Pasquale Aliberti che (nell’attesa della fatale udienza processuale del prossimo mercoledì 13 settembre -ultima prima della sentenza- con nuovi testi a discarico per il famigerato e mai tanto ingiusto “processo Sarastra”) con fare decisamente inusuale, ma in linea con le sue posizioni caratteriali, ha affrontato il problema a muso duro e per la prima volta nella storia del fiume abbiamo finalmente un gruppo di persone responsabili, identificate per nomi e cognomi, che dovranno prendere in mano il problema per cercare di portarlo a soluzione: il vice sindaco di Sarno Teresa Formisano e con lei un folto gruppo costituito da: Caterina Scarpa (Dirigente del Dipartimento Provinciale Arpac Salerno), Marco Insegno (vice della Scarpa), gli Assessori Diego Chirico e Antonella Di Palma, il Responsabile del settore IX “Polizia Municipale e Protezione civile” arch. Maurizio Albano, e i consiglieri Paolo Attianese, Gennaro Avagnano, Luigi Cavallaro e Raffaele Ciliberto.
Dieci donne e uomini d’oro, agli ordini di Aliberti, chiamati, quindi, a gestire una delle patate più bollenti della nostra storia ambientalista; un squadra che almeno sulla carta potrebbe nell’immediato futuro rappresentare l’inizio di un’avventura che fino ad ieri era davvero inimmaginabile. Un’impresa che potrebbe assegnare al sindaco Aliberti un preciso posto nella storia.
“… Avvieremo da subito, in collaborazione con Arpac e forze dell’ordine, un accurato monitoraggio del territorio con controlli a tappeto nelle industrie, nelle civili abitazioni per gli scarichi fognari abusivi e campionamenti periodici delle acque dei canali del fiume Sarno. Non faremo sconti a nessuno …”, così ha apoditticamente esordito la vice sindaco dott.ssa Teresa Formisano mostrando la giusta convinzione nell’assecondare il difficile incarico ricevuto.
Ma c’è l’ultima grande novità; d’improvviso si è svegliata anche la Regione e lo ha fatto in maniera plateale inducendo uno dei suoi uomini migliori, Franco Picarone (della VII Commissione Regionale Ambiente, Energia e Protezione civile), a dichiarare in consiglio regionale che “il Sarno sarà bonificato entro due anni”; vale a dire che dopo oltre cinquant’anni avremo finalmente il fiume Sarno pulito entro il 31 agosto 2025. Voi ci credete ? io no.
Ma il consigliere regionale, in presenza del vice presidente Fulvio Bonavitacola, ha anche esposto il piano di interventi che qui riassumo in breve: “… L’intervento è articolato in 3 macrolotti, su cui Regione Campania, SMA, Consorzio di Bonifica e Gori lavorano da 3 anni quotidianamente, per fare presto e bene, cercando e applicando le soluzioni corrette dal punto di vista normativo. Nel corso di questi mesi sono state semplificate e accelerate, per quanto possibile, tutte le procedure di pulizia, di decespugliamento e di dragaggio del fiume, e nonostante le non poche difficoltà e i non pochi imprevisti, siamo a buon punto: si parte entro fine mese con operazioni che avanzeranno con il decespugliamento …”. Altri 600milioni di euro sulle sponde di un fiume molto pescoso … anche per la camorra.
Ci manca soltanto l’arrivo sulle sponde del Sarno dell’ormai quasi spenta Greta Tintin Eleonora Ernman Thunberg, l’attivista svedese, a bordo di una lussuosa e costosa barca a vela.
A noi non esta che contare i giorni.