FONDERIE: e se fosse una messinscena per favorire una grande speculazione edilizia ?

 

Aldo Bianchini

Un bozza del progetto delle nuove fonderie per Buccino

SALERNO – La domanda posta nel titolo non deve scandalizzare più di tanto e non deve neppure essere considerata come il frutto di una posizione fuori di testa. Il titolo discende dall’ultimo atto sulle Fonderie Pisano di Fratte con la Soprintendenza che ha bocciato (con motivazioni l’una più suggestiva dell’altra) il progetto di trasferimento delle fonderie nell’area industriale di Buccino, dimenticando che in quell’area per decenni ci sono stati insediamenti industriali altamente inquinanti.

Nel mio passaggio terreno ne ho viste, fin qui, di tutti i colori; anche se questa, sinceramente, sarebbe la più grande truffa democratica mai ordita in danno della povera gente comune che molto spesso crede anche nell’asino che vola e sempre pronta ad osannare i politici di giornata; figurarsi quando si tratta di politici governanti e/o dittatori.

Ho parlato di truffa democratica non a caso; difatti gli elementi democratici ci sono tutti: il Comune di Salerno (che lancia la pietra e nasconde la mano), il Comitato Salute e Vita (che va ad intermittenza apolitica), altre associazioni ambientaliste (che si muovono a scartamento ridotto), la Regione Campania (che, tra governatore e vice, non dice mai la stessa cosa), il Tribunale di Salerno – il Tar – il Consiglio di Stato (che prima bocciano e poi approvano), il Ministero dell’Ambiente (che non si pronuncia mai con sicurezza), l’Arpac (che ne dice un diversa dall’altra e tace dopo il rischioso processo ai suoi dipendenti), il Comune di Buccino (che si nasconde e fa anche capolino), le opposizioni (che come la lumaca fanno un passo avanti e due indietro), ed infine ci sono loro “i proprietari” (che giocano come il gatto con il topo nell’attesa del bocconcino delizioso); tutto questo, ovviamente, sembra offrire una copertura democratica altamente attendibile perché in democrazia contano le opinioni di tutti nell’ottica della libertà di pensiero.

Ma qui, per le Fonderie Pisano, non si intravede nessuna soluzione giusta e ravvicinata e tutto è rinviato, con una metodicità asfissiante, al divenire che forse arriverà a sorpresa.

Ma andiamo con ordine; ammettiamo per ipotesi che, con l’assenso di tutti i fattori in campo, l’ordine di chiusura e successiva demolizione.

Immagino le manifestazioni di felicità da parte di Salute e Vita, la compiacenza dei politici nostrani e la parsimoniosa soddisfazione degli organi giudiziari, e in un angolo dei proprietari delle fonderie, tristi ma non troppo; loro sono il gatto e attendono il topolino.

Topolino che arriva puntuale dopo che lo stabilimento è stato chiuso e probabilmente demolito; restano i terreni e quelli sono di loro proprietà ed è subito pronto il progetto per una delle più grandi speculazioni edilizie mai viste nel salernitano.

Alla faccia del Comitato Salute e Vita, del Comune di Salerno, della Regione Campania, dell’Arpac, del Tar, del Tribunale, del Consiglio di Stato, del Comune di Buccino, delle opposizioni; a meno che tutto non ricominci daccapo; ed allora ci sarà veramente d ridere.

 

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