da Angelo Giubileo
(avvocato – scrittore)
Come i capponi di Renzo, “balzavano quelle quattro teste spenzolate; le quali intanto s’ingegnavano a beccarsi l’una con l’altra, come accade troppo sovente tra compagni di sventura”.
Dal Risorgimento in poi, la storia dell’Italia e degli italiani è stato il racconto di un’elite di stato che ha inteso dividere gli uni dagli altri e quindi, come scrive oggi Gervasoni su Il Giornale, ha fatto sì che l’Italia “è sempre rimasta una media potenza”.
Ma in realtà non è stato sempre così, e comunque non si comprende il perché lo stesso autore concluda: “l’unica possibilità che il nostro paese ha di non essere stritolati (tra la Germania e la Francia), è quello di ballare questo giro con la Francia di Macron”. Se questa è l’unica possibilità, allora sarebbe fin troppo evidente che “i capponi” sarebbero destinati a restare tali, ancora una volta.
E invece: l’Italia e gli italiani potrebbero ritenere prioritario, su tutto, l'”interesse nazionale” e quindi dismettere l'”eterna conflittualità interna”, di cui tutti si affannano a dire.
E invece, volete un esempio diverso, tratto finalmente dalla realtà ? Pensate allora agli anni Cinquanta e Sessanta del secolo scorso! E comunque, caro Gervasoni, la “via obbligata” non è mai una via di libertà.