Padroni e servi

 

 

da Angelo Giubileo

(avvocato –scrittore)

 

 

Il mondo organizzato è stato è e probabilmente sarà sempre diviso in due categorie, secondo la logica che Hegel ha definito “padrone-servo”. Il filosofo di Stoccarda – in contrasto con il razionalismo e l’illuminismo kantiano – definiva il pensiero altrui come “la notte in cui tutte le vacche sono nere”.

Attraverso le diverse fasi e i diversi periodi storici, la differenza è sempre emersa quale rapporto e quindi contesa tra due (o più) principi e forze oppositive, purtuttavia finalizzate al predominio o dominio dell’una sull’altra e viceversa.

Secondo l’attuale giudizio dei molti in Europa, l’uscita del Regno Unito dal patto dell’Unione Europea avrebbe significato sic et simpliciter un ridimensionamento dell’economia britannica e quindi un errore da parte loro. Questa opinione, tuttavia, non fa i conti con il mutato contesto globale e quindi la mutata situazione internazionale. La ricchezza è sì diminuita in valore assoluto perché i traffici commerciali si sono ovunque parzialmente interrotti, ma è vero anche che i britannici – a differenza che nelle altre nazioni europee – hanno inteso rinunciare all’importazione di manodopera a basso costo e, in quanto relativamente ricchi, hanno potuto permetterselo senza cedere quote di sovranità prima politica e poi commerciale; contrariamente ad altre nazioni in cui sarà invece il caso che la forza-lavoro nazionale riprenda innanzitutto l’esercizio di attività nel frattempo affidate ai migranti, altre appaltate a players esteri, perfino divenuti nel contempo proprietari dei relativi asset.

Scriveva Aristotele: “Un essere che per natura non appartiene a se stesso ma a un altro, pur essendo uomo, questo è per natura schiavo: e appartiene a un altro chi, pur essendo uomo, è oggetto di proprietà: e oggetto di proprietà è uno strumento ordinato all’azione e separato…” (Politica I, 4-5)

 

 

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