SALA C. – All’indomani dell’incontro tenutosi nell’aula consiliare del Comune di Sala Consilina, tra gli esponenti della Commissione pro riapertura del tribunale e i parlamentari Piero De Luca, Antonio D’Alessio e Antonio Iannone con la presenza del consigliere regionale on. Corrado Matera, per pianificare una strategia comune da esporre al Governo del Paese, riceviamo e volentieri pubblichiamo la lettera aperta inviataci dal dr. Pietro Cusati (detto Pierino) già direttore amministrativo del tribunale, nonché giornalista e segretario dell’Ass. Giornalisti Amici del Vallo di Diano:
“Esimio Direttore Aldo Bianchini, sono stato Direttore Amministrativo del Tribunale di Sala Consilina e del Tribunale di Lagonegro, da più di dieci anni ho ritenuto e tuttora ritengo gravissimo la chiusura del Tribunale di Sala Consilina accorpato fuori provincia, fuori regione, ad un Tribunale più piccolo, un errore legislativo dovuto alla scellerata riforma della geografia giudiziaria del 2012, la famigerata ‘’riforma Severino’’, che ha provocato enormi danni e diseconomie, violando l’ordinamento comunitario, costituito dal principio di prossimità della Giustizia. Con l’aggravio di spese, disagi per i cittadini, gli avvocati e per le imprese del Vallo di Diano e del Golfo di Policastro. La soppressione del Tribunale di Sala Consilina si è rilevata, alla prova dei fatti, un clamoroso errore, al punto da assurgere a caso emblematico a livello nazionale. Basta ricordare l’efficienza del Tribunale di Sala Consilina, uno dei primi in Italia ad attuare il processo civile telematico. Nelle relazioni della Dia è emerso l’inquietante circostanza della infiltrazioni della criminalità organizzata a sud della provincia di Salerno che hanno trovato uno spazio libero, non più presidiato dallo stato ed ha esposto le comunità locali all’incombente rischio di aggressione da parte della criminalità.
Il decreto legislativo 155/ 2012, è stato, per il Tribunale di Sala Consilina, un caso eclatante in Italia, una “stortura” derivata dalla riforma Severino, con un aggravio di costi e gravi disagi per i cittadini. Tale scellerata aggregazione ha comportato l’eliminazione di una struttura giudiziaria ospitata in una sede a norma, idonea e funzionale, qual era il Tribunale di Sala Consilina, per dislocarla nei ristretti spazi non a norma, del Tribunale più piccolo di Lagonegro fuori regione e fuori corte di appello”.