ROMA – “Il gruppo del Partito Democratico in Commissione Agricoltura al Senato iniziò, già nel dicembre dello scorso anno, la sua battaglia di equità, tesa ad impedire che le aziende agricole italiane, piuttosto che concorrere ragionevolmente, al pari di altri comparti, alla soluzione dei problemi connessi alla crisi economico-finanziaria, fossero colpite da un’IMU rigida ed indeterminata, e dunque iniqua, come concepita dal c.d. Decreto Salva Italia”. Lo afferma il Sen. Alfonso Andria, Vice Presidente della Commissione IX che aggiunge: “Non abbiamo perso occasione per richiamare l’attenzione del Governo sulla necessità di rivedere l’IMU agricola. Lo abbiamo fatto attraverso emendamenti ai più recenti provvedimenti, audizioni in Commissione e mantenendo un continuo contatto con i territori e con le Organizzazioni rappresentative del mondo agricolo. In questi ultimi giorni, durante l’esame del Decreto fiscale, grazie al sostegno di tutti i Senatori PD, in particolare della Sen. Maria Teresa Bertuzzi, dei Capigruppo PD nelle Commissioni V e VI e del Collega Enrico Morando, siamo riusciti ad offrire al Governo, che l’ha accolta, una proposta molto equilibrata e rispettosa delle esigenze di un comparto che da tempo lamenta disagi e vive problematiche che rischiano di limitarne la rilevante funzione nell’ economia del Paese”. “Oggi il Senato, licenziando il provvedimento, ha di fatto stabilito che l’IMU a carico delle imprese agricole verrà definita il 10 dicembre, una volta ultimato l’accatastamento dei 600.000 fabbricati rurali entro il previsto termine del 30 novembre che amplierà la base imponibile consentendo di rimodulare al ribasso le percentuali oggi in vigore, troppo onerose, che avrebbero colpito indistintamente fabbricati e terreni di chi fa agricoltura e di chi specula”, continua il Sen. Andria che preannuncia un’attenta azione di monitoraggio che il PD non mancherà di assicurare, “affinché sia garantito il rispetto dei tempi, recuperando così equità, gradualità e sostenibilità a quella che è una vera e propria riforma tributaria del sistema agricolo”. “Riguardo all’esenzione dell’IMU nelle zone di montagna – conclude Andria – il Gruppo PD ha ottenuto che il Decreto del Ministro dell’Economia, di concerto con il Ministro delle Politiche Agricole, si rifaccia all’elenco dei Comuni italiani predisposto dall’ISTAT e alle leggi vigenti che definiscono Comuni montani quelli i cui territori per almeno l’80% superino l’altitudine di 600 metri”.