da Pietro Cusati (Giurista- Giornalista)
A Napoli si è svolta la cerimonia di inaugurazione della scuola superiore della magistratura , alla presenza del Sindaco di Napoli,del Presidente della Regione Campania ,frl Capo dello Stato, Sergio Mattarella, della presidente della Corte costituzionale, Silvana Sciarra, aperta dall’intervento del presidente della Ssm, Giorgio Lattanzi, cui ha fatto seguito quello del vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura, Fabio Pinelli e del Ministro della Giustizia Carlo Nordio. “E’ essenziale l’attività della scuola, per formare magistrati chiamati a interpretare un diritto vivo, un diritto che in questa fase storica si nutre anche dei profondi cambiamenti in atto, per dare un volto nuovo alla funzione di giustizia e rispettare gli ambiziosi obiettivi di rinnovamento chiesti dall’Europa”. Lo ha detto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio a Napoli all’inaugurazione della nuova sede della Scuola superiore della magistratura, a Castel Capuano. “Attraverso la formazione, ha sottolineato Nordio, la Scuola diventa la prima alleata per raggiungere i traguardi del Pnrr e, allo stesso tempo, restituire al Paese un servizio sempre più vicino alle esigenze dei cittadini e delle imprese”.La prestigiosa sede di Castelcapuano :luogo dove da secoli si perpetua la formazione di un’ampia comunità di operatori del diritto” . La scelta di Castel Capuano assume grande significato sotto il profilo della storia del diritto. Lo ha detto il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.In questi ambienti si è affermata l’importante Scuola dei giuristi napoletani, che affonda le sue radici nella prima Università “laica” istituita, nel 1224 da Federico II, con lo scopo dichiarato di “formare” il gruppo dirigente necessario per il governo dello Stato.E’ indispensabile che il processo, sia civile che penale, divenga strumento più agile e moderno per perseguire adeguatamente gli obiettivi per i quali è predisposto. Occorre che Governo e Parlamento, Magistratura e avvocatura, si impegnino per conseguire questo risultato. La Corte di cassazione, in una recente pronuncia a Sezioni Unite, ha ribadito che «La funzione assolta dalla giurisprudenza è di natura “dichiarativa”, giacché riferita ad una preesistente disposizione di legge, della quale è volta a riconoscere l’esistenza e l’effettiva portata, con esclusione di qualunque efficacia direttamente creativa.Nel quadro degli equilibri costituzionali i giudici sono “soggetti soltanto alla legge”. Il che realizza l’unico collegamento possibile, in uno Stato di diritto, tra il giudice, non elettivo né politicamente responsabile, e la sovranità popolare, di cui la legge, opera di parlamentari eletti dal popolo e politicamente responsabili, è l’espressione prima».L’articolo 47 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea richiama il diritto di ogni persona ad avere un giudizio pubblico “da un giudice indipendente e imparziale, precostituito per legge”.”La Scuola Superiore, sin dalla sua istituzione, ha accompagnato i giudici ed i pubblici ministeri nella loro formazione iniziale e in quella permanente, avendo cura di elaborare percorsi di alta qualità, anche in tema di etica giudiziaria. La stessa Magistratura ha dimostrato, anche recentemente, di essere capace di agire, con determinazione e senza timidezza, nei confronti dei magistrati ritenuti responsabili di gravi reati nell’esercizio delle funzioni.0:10 / Va doverosamente ricordato quanto sarebbe preferibile prevenire ogni forma di malcostume interno, attraverso un più attento esercizio dei compiti di vigilanza, evitando grave discredito che potrebbe ricadere sull’Ordine giudiziario e far dubitare dell’integrale espletamento dei doveri d’istituto”. Lo ha detto il presidente Sergio Mattarella. “Un primo pacchetto di provvedimenti – improntati a garantismo e pragmatismo – è pronto per essere sottoposto al Consiglio dei Ministri e poi al dibattito parlamentare”. Così sulla riforma della giustizia il ministro Carlo Nordio, la Scuola “potrà diventare – ancora una volta – preziosa ‘palestra’ di conoscenza anche per le riforme che nelle prossime settimane presenteremo”.”Presunzione di innocenza e certezza della pena siano due facce inscindibili del garantismo. In questa duplice, convergente direzione intendono muoversi le riforme in cantiere, continuando a lavorare per superare una visione carcero-centrica della pena”.