BILANCIO – IL MIRACOLO DEI RESIDUI ATTIVI E PASSIVI

da Alfonso Malangone

(Ali per la Città)

 

SALERNO – La Giunta Comunale ha approvato l’aggiornamento degli elenchi dei Residui Attivi, cioè dei crediti, e dei Residui Passivi, cioè dei debiti, come atto preliminare all’elaborazione del Bilancio 2022 (fonte: delibera n. 105 del 19/04/2023). Si tratta di un adempimento obbligatorio molto importante, perché dalla corretta quantificazione di queste poste dipende l’attendibilità degli indicatori contabili (fonte: IPSOA), a partire dal ‘Risultato di Amministrazione’ che esprime la dotazione finanziaria alla fine dell’anno e che è calcolato come differenza tra il danaro in cassa più Residui Attivi, da una pare, e i Residui Passivi, dall’altra (fonte: art. 186 Dlgs 267/2000, TUEL). E’ evidente che, per una gestione sana, non solo questo valore deve essere positivo, ma le singole poste debbono essere anche ‘vive’ per poter garantire la regolarità degli incassi e dei pagamenti. C’è da aggiungere che dall’altezza di quel saldo discende la quantificazione dell’’Avanzo’ o del ‘Disavanzo di Amministrazione’, cioè delle maggiori risorse liberamente spendibili, se positive, ovvero, al contrario, del ‘buco’ da coprire per l’eccesso di spesa finanziato con l’indebitamento. Non appare utile approfondire l’argomento, vista la sua complessità, ma è comunque opportuno ricordare che il Comune ha chiuso il 2021 con un Disavanzo di € 169,9 milioni e che, per il suo riassorbimento, dovremo pagare maggiori imposte fino al 2044 e vendere tutti i beni della Comunità, come concordato con il Governo dopo l’adesione al decreto Salva Città (fonte: Comune). Del resto, siamo stati primi in Italia, per debito pro-capite (fonte: 24Ore).

In estrema sintesi, con l’esame analitico dei Residui, cioè con il cosiddetto riaccertamento, l’Ente verifica la fondatezza delle singole poste contabili nonché la correttezza della loro imputazione in Bilancio con riferimento alla natura, veridicità, certezza e idoneità a trasformarsi in concreti movimenti di danaro, in entrata e uscita. Per l’importanza dell’adempimento, i Revisori sono chiamati ad esprimere il loro ‘parere’ sul puntuale rispetto delle diverse fasi della procedura (fonte: principio contabile 4/2, cap.  9). In tutto questo, è evidente che sono i residui attivi a dover meritare la prevalente attenzione ed è altresì evidente che, se essi sono rettificati in diminuzione, è necessario verificare che i preventivati minori incassi siano tali da non compromettere la capacità dell’Ente di fronteggiare le spese. Ovviamente, nulla cambia nella condizione finanziaria se, cancellando alcuni crediti, si riducono contemporaneamente i debiti per un importo almeno equivalente, mentre la situazione migliora, sempre ovviamente, se i debiti azzerati risultano superiori. E, per l’appunto, le tabelle appena approvate esprimono il vantaggio prodotto da una maggiore riduzione delle spese poiché, a fronte di una contrazione dei Residui Attivi per € -59.487.797,44, in parte sostituiti da nuovi crediti per € 20.397.124,05, i Residui Passivi sono dichiarati in diminuzione per ben € -111.838.181,46, in parte sostituiti da nuovi impegni per € 8.580.939,87. Così, tenuto conto che il totale dei crediti da incassare è pari a € 435.402.037,66 e quello dei debiti da pagare a € 119.962.598,52, il Risultato di Amministrazione, con un minimo di soldi in cassa, può stimarsi pari alla differenza di € 320 milioni, di molto superiore al valore di fine 2021 che fu di € 266.276.773,93 (fonte: Bilancio). Nulla si può dire degli effetti sul Disavanzo, ma c’è da pensare che i nuovi numeri possano favorire il suo ridimensionamento ‘miracoloso’ rispetto ai 169,9 milioni del 2021. Dobbiamo solo aspettare il Consuntivo, per dichiararlo.

In realtà, volendo approfondire, si rileva che i nuovi crediti inseriti per € 20,3 milioni sarebbero in massima parte relativi a ruoli contabilizzati a fine anno 2022 con l’emissione di migliaia di cartelle definite ‘pazze’, perché viziate da errori e duplicazioni, contestate dai destinatari dopo averle ricevute, via pec, giusto qualche ora prima del cenone di fine anno, ma proprio in tempo per l’inserimento nel tabulato dei crediti. In merito, l’Assessora al Bilancio ha riconosciuto che “un certo tasso di errore è fisiologico’ (fonte: laCittà) e promesso le opportune rettifiche. Sarebbe interessante sapere quanti di questi crediti ‘ballerini’ siano presenti nell’elenco, considerate le dichiarazioni della responsabile. Purtroppo, nessuno lo ha detto. Neppure i Revisori.

Il dettaglio della riduzione delle spese è contenuto in ben 425 pagine e, quindi, è necessario far salvo ogni errore di rilevazione e interpretazione. In sintesi, si tratta di cancellazioni relative a contributi su investimenti, su progetti sociali, su gare e lavori, su servizi, su cedole librarie, su spese amministrative e assicurative. Purtroppo, sono voci che ‘impoveriscono’ le prestazioni in favore della Comunità. Ma, trattandosi di previsioni neppure conosciute, nessuno potrà lamentarne la mancanza.

Non può non stupire, invece, il dettaglio dei minori crediti per € -59,4 milioni che comprende, tra altre voci, cartelle per ‘Spazzatura’, € -16.019.814,37, per ‘Multe’, € -11.437.082,28, per IMU, € -2.802.696,82, per ‘Fitti’, € -315.245,37, per ‘Multe abbandono rifiuti’ (possibile?), € -417.131,06, per riduzione incassi dall’impianto fotovoltaico di Eboli (possibile?), € -5.270.489,25, per ‘Mutui’, € -9.652.544,95. In sostanza, un ‘mare’ di incassi accertati e contabilizzati sono stati eliminati pure con il parere favorevole dei Revisori che hanno attestato la ‘bontà’ dell’azzeramento dopo che, a fine 2021, avevano attestato la ‘bontà’ delle scritture contabili. Così, sommando i crediti ‘azzerati, annullati, depennati, cancellati, cassati’ negli ultimi due anni, si rileva che i cittadini hanno ‘perso per strada’ la somma ‘stratosferica’ di € -130.285.204,97 (fonte: Bilanci). Cioè, quasi il Disavanzo da ripianare con le nuove tasse, imposizioni e vendite di beni, fino al 2044. Ma, niente paura! Fino ad allora, tutto sarà possibile e la modifica di qualche Residuo potrà fare anche un ‘miracolo’, con regolare certificazione. Peccato solo che da noi non si moltiplichino i pani e i pesci.

Alfonso Malangone – Ali per la Città – 06/05/2023

P.S.: i dati riportati sono stati acquisiti da fonti pubbliche disponibili sul web. Si fa salvo ogni errore di rilevazione e interpretazione.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *