Benjamin “Bibi” Netanyahu: quando la democrazia sospende se stessa

 

Aldo Bianchini

SALERNO – Non possiamo e non dobbiamo sorprenderci più di niente; lo scontro tra la magistratura e la politica (di destra !!) ha raggiunto in tutto il mondo toni elevatissimi e tali da far temere una sospensione della democrazia.

Noi inquilini del Bel Pese ne sappiamo molto più degli altri; da noi la magistratura è riuscita fin dal 14 luglio 1994 con la famosa conferenza stampa in cui i giudici del “pool mani pulite” di Milano (Borrelli, Di Pietro, Davigo, Colombo e Greco) minacciarono di dimettersi se la Camera dei Deputati avesse approvato il decreto Biondi (detto “salvaladri”) che difatti non venne approvato; e fu l’anticamera per mandare a casa il primo governo Berlusconi legittimamente eletto. Ma dopo quella grave sparata dei magistrati del pool qualcosa, però, in Italia cominciò a cambiare, soprattutto sul livello di credibilità degli stessi magistrati.

La stessa cosa non può dirsi per il malcapitato Benjamin Netanyahu (detto “Bibi”) che per la quarta volta (cosa incredibile) viene messo in discussione, dopo aver vinto per quattro volte le elezioni, dai vertici della magistratura israeliana che ad ogni tornata cambia pelle e si camuffa sotto mentite spoglie, come nel caso di questi giorni mescolandosi con i sindacati.

Mi chiedo sempre più spesso come sia possibile che un cittadino, legittimamente eletto per quattro volte possa essere messo in seria discussione per altrettante volte; e questa volta non si potrà dire che contestarlo è stata soltanto una parte del Paese, perché tutto il Paese era riversato per strada.

Il problema è di una enormità assoluta e sicuramente non sono in grado di dare delle risposte precise e indirizzate verso la su risoluzione.

Bibi” da ormai una decina di anni viene assediato ogni volta che vince le elezioni e solo questo fatto per me rappresenta sicuramente una faccia della democrazia che sospende se stessa; la cosa dovrebbe spaventare tutti, e non poco. Anche perché la stessa cosa, o quasi, accade negli Stati Uniti d’America dove gran parte della magistratura è schierata contro Donald Trump al quale veniva contestato puntualmente ogni “ordine presidenziale”, cosa inaudita e mai accaduta negli USA. Per non parlare dell’annunciato suo probabile e possibile arresto.

Come tanti anche io non porto l’anello al naso e per questo diffido sempre sia della politica che della magistratura; sicuramente Berlusconi, Netanyahu e Trump avranno le loro colpe, ne avranno combinate di cotte e di crude, ma le accuse vanno provate, conclamate, sentenziate e trasformate in condanna. Altrimenti è soltanto un squallida battaglia di potere tra la magistratura e la politica.

Trattandosi di personaggi politici di alto livello tutto questo deve avvenire in tempi certi e ravvicinati senza trascinare all’infinito supposizioni che, però, penetrano e devastano l’immaginario collettivo.

E nessuno mai dovrà dimenticare che vengono votati da milioni di persone.

 

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