Da Luciano Di Gianni
La Salernitana impatta al Ferraris con il più classico dei risultati ad occhiali. Al Marassi la squadra di Sousa gioca una partita attenta, tentando con qualche sortita di fare bottino pieno, in un match complessivamente equilibrato nel quale entrambe le squadre hanno provato a vincere senza però dare mai l’impressione concreta di riuscire a mettere sotto l’avversario.
Sousa riconferma la formazione che ha battuto il Monza sette giorni fa – segno comunque di continuità, di rendimento e risultati- Con Piatek terminale offensivo, ancora troppo impreciso in fase di finalizzazione, supportato da Kastanos e Candreva. I granata hanno avuto un paio di occasioni ghiotte per far loro l’intera posta in palio, proprio con Candreva nella prima frazione, e Maggiore nella ripresa, peccando nella fase conclusiva. La Sampdoria, scesa in campo con l’intento di giocare la partita della vita, in quella che aveva quasi il sapore di una partita da ultima spiaggia contro una diretta concorrente, ha fornito una prestazione basata quasi esclusivamente sulla carica agonistica, priva di una trama di gioco degna di tal nome.
Alla fine, nonostante un pizzico di rammarico, per una vittoria che avrebbe avuto i connotati di mezza salvezza in tasca, chi ha un motivo per sorridere è la Salernitana, che mantiene immutata la distanza dalle dirette concorrenti, complice anche il pareggio tra Spezia e Verona.
I granata salgono a quota 25 e muovono, seppur con un piccolo passo, la loro classifica, inserendo un altro tassello alla corsa salvezza.