Aldo Bianchini
SALERNO – Il prof. Nicola Maffulli (primario di ortopedia dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Salerno e docente nell’omonima università medica, anzi addirittura docente per gli specializzandi, nonché uomo simbolo a livello mondiale per cura dei tendini e docente presso alcune prestigiose università estere) è stato prosciolto, in sede di indagini preliminari, da ogni accusa che qualche suo allievo “specializzando” gli aveva rovesciato addosso con la copertura della sigla ALS (Associazione Liberi Specializzandi) presieduta dal dr. Massimo Minerva (medico anestesista in pensione, specializzando in Igiene presso il San Raffaele di Milano, presidente dell’Associazione Liberi Specializzandi Als Fattore 2°) che ha denunciato la condizione degli specializzandi di Ortopedia di Salerno.
“Obbligati a genuflettersi e/o a pagare il caffè gli specializzandi che arrivavano in ritardo alle lezioni” questo, secondo l’accusa, il metodo vessativo utilizzato dal prof come asso portante del suo modello organizzativo di lavoro; manco a dirlo la stampa locale prima si scatenò sulla notizia e, poi, fortunatamente incominciò subito a raffreddare i suoi bollenti spiriti ed a ragionare con serenità
Proprio quella serenità di giudizio che avevano dimostrato, all’epoca del fattaccio, il rettore Loia e il direttore generale dell’AOU D’Amato che (caso più unico che raro) pur segnalando la vicenda alla Procura non si erano trincerati dietro quella segnalazione ed avevano deciso in piena autonomia di “non sospendere” i prof Maffulli che, di fatto, ha sempre continuato ad esercitare il suo ruolo pur sotto la spada di Damocle dell’inchiesta giudiziaria. Un po’ come accade nello sport (un mondo che il prof. Maffulli conosce benissimo) dove si decide prima e al di là del giudizio ordinario che poi verrà.
E il giudizio, nella fattispecie, è arrivato sull’onda di decisioni anche abbastanza rapide rispetto i tempi biblici della giustizia; il caso era esploso ad aprile e l’archiviazione è arrivata a fine dicembre scorso. Sicuramente un plauso sia per il pm Katia Cardillo che per il gip Giovanna Pacifico che hanno stroncato sul nascere ogni tentativo di infangare il luminare di ortopedia.
Vicenda definitivamente chiusa ? Nella sostanza credo proprio di sì, anche se in questo Pese, non essendoci certezza del diritto ovvero essendocene troppa, tutto è davvero possibile. Ma il prof potrà dormire sonni tranquilli, ha dalla sua parte due valenti avvocati (Luca Imposimato e Antonio Musio), il rettore Vincenzo Loia, il direttore generale Enzo D’Amato e, soprattutto, gutti i suoi colleghi medici e paramedici che da sempre ne apprezzano le qualità umane e professionali.
Necessario, adesso, attendere le reazioni della parte sonoramente sconfitta, mi riferisco a risposte concrete e non a quelle sterili ed inutili, ma quasi giustificative di un comportamento, dichiarazioni rese alla stampa l’ 11 febbraio scorso; quando cioè parlava di illegalità giudiziarie che oggi non riconosce più. Nelle more mi riecheggiano nella mente ancora le durissime dichiarazioni (aprile 2022) del dr. Minerva che qui riporto a stralcio: “”… Siamo contenti di aver alzato il velo di silenzio su una grave ingiustizia inerente una Scuola di Specializzazione. Dove ci sono illegalità, gli unici ad avere paura devono essere i professori … Ci sono evidenti illegalità deontologiche e giudiziarie … Come hanno fatto a non accorgersi delle vessazioni? Noi non siamo amici dei baroni … Non ho nulla da perdere, non ho futuro e non tollero i soprusi. I giovani hanno futuro. Il caso di Salerno è emblematico, è un atteggiamento primordiale. L’illegalità però è diffusa e tollerata. Siamo intervenuti a Parma, a Torino …””.
Voleva partecipare alle olimpiadi da atleta, lo ha fatto da medico in quelle di Londra del 2012; per raggiungere l’obiettivo ha dimostrato nei decenni una pazienza ed una tenacia incredibile, spero che il prof. Maffulli l’abbia conservata intatta per continuare a disciplinare la formazione di specializzandi che devono incominciare a capire che questo non è più o non può essere più il Paese in cui il rispetto dell’orario è un optional; come saggiamente suggerì il presidente dell’ordine dei Medici dr. Giovanni D’Angelo quando fece riferimento ai corsi di specializzazione esistenti negli altri Paesi.
E tutto questo al di là, ovviamente, delle necessarie modifiche di crescita che ogni “modello lavorativo” deve avere in un sistema democratico che favorisce le decisioni partecipate.
P.S.: Ho letto e riletto con attenzione l’intervista rilasciata a Il Mattino dal prof. Maffulli (che non conosco e non ho mai visto in vita mia !!) e mi sono chiesto “Ma allora chi ha scatenato il tritacarne mediatico ?”. Sono costretto, ancora una volta, a prendere atto della “faccia tosta” dei giornali che prima distruggono e poi cercano dì correre i ripari, anche in maniera puerile. Mi dicono che va bene anche così, sono i tempi moderni.