Aldo Bianchini
SALERNO – Una notizia apparsa, in questo periodo, su più testate giornalistiche mi dà la possibilità di intervenire su un tema molto scottante che riguarda il traffico illecito di carburanti distribuiti dall’UMA a costo ridotto rispetto alle benzine che tutti noi acquistiamo alla pompa.
“Evasione delle accise con il gasolio agricolo: per tre imprenditori scatta il sequestro milionario” questo il titolo apparso sui giornali a commento dell’azione di controllo della Guardia di Finanza di Salerno a carico i tre imprenditori agricoli operanti tra San Gregorio Magno, Eboli e Capaccio-Paestum. Sequestri complessivi per oltre 1milione e 500mila euro”. Presi, fino a prova contraria, con le mani nella marmellata i tre imprenditori che già vengono indicati come “i furbetti del gasolio agricolo”. Ovviamente bisognerà aspettare le successive fasi giudiziarie per sapere se sono colpevoli o innocenti.
Utenti motori agricoli è questo il nome tradizionale attribuito agli agricoltori destinatari dell’assegnazione di carburante a prezzo agevolato; eh sì, perché tutti gli iscritti negli elenchi dei coltivatori diretti (CC.DD.) se possiedono macchine operatrici agricole hanno diritto all’acquisto di carburante agevolato nella misura direttamente proporzionale al numero delle macchine possedute ed ai soggetti che le conducono.
L’UMA (Utenti Motori Agricoli) fu istituita, manco a dirlo, da Benito Mussolini nel ventennio del fascio; poi con decreto del Ministero dell’Agricoltura e Foreste n. 511 del 24 aprile 1946, divenne un Ente a partecipazione statale.
Per il controllo sul corretto utilizzo del carburante agevolato lo Stato, fin dagli ’60, ha dotato ogni coltivatore diretto di un libretto vidimato presso gli uffici dell’Ente e deve essere esibito nei periodici controlli da parte degli Enti preposti.
E’ ovvio che poter mettere le mani sul carburante a prezzo ridotto fa gola a molti, e questo accade da sempre; ricordo molto bene che nel corso di uno dei miei tanti controlli di questi libretti (in occasione di relativi infortuni agricoli) scoprii che un notissimo imprenditore titolare (tra il Cilento e il Vallo di Diano) di un’agenzia di trasporti pubblici con “linea autorizzata dalla Regione” risultava iscritto negli elenchi dei CC.DD. e ritirava normalmente un quantitativo enorme di carburante agevolato che in parte utilizzava anche per i suoi pullman.
Per questo motivo la notizia eclatata dai giornali non mi ha sorpreso più di tanto; in effetti il vizietto di ritirare a prezzo agevolato e rivendere il carburante a prezzo di commercio è antico e risale ai primi anni della Prima Repubblica; tanto che fu necessario istituire negli anni ’60 il famoso libretto.
Un tempo c’erano piccoli evasori che nelle loro aziende avevano installate vere e proprie pompe per la distribuzione di carburante agricolo agevolato a prezzo leggermente ridotto rispetto a quello in commercio.
Insomma, come dire, la storia dei “furbetti del gasolio agricolo agevolato” non inizia e non finisce con i tre imprenditori agricoli beccati con le mani nel sacco; e nelle ultime ore arriva anche l notizia di un’altra pesante inchiesta della GdF con una ottantina di indagati nell’agro nocerino-sarnese, sempre per vendita illegale di carburanti.