YASMINA: venti anni dopo …

 

Aldo Bianchini

SALERNO – E’ un rito che (almeno per me) ormai si ripete ogni dieci anni, quello di ricordare la motonave Yasmina (battente bandiera dello Stato caraibico di Saint Vincent e Grenadine) che nel tardo pomeriggio del 4 febbraio 2003, per cause ancora non ben chiarite ma verosimilmente legate ad una manovra errata in conseguenza del maltempo, si arenò sulla spiaggia di Torrione (nel tratto compreso tra l’ex ostello della gioventù e la piscina comunale Simone Vitale.

Fu sfiorata la tragedia, ma a parte la motonave nessun membro dell’equipaggio riportò danni fisici; per questo l’avvenimento si trasformò quasi in uno dei circoli mediatici mai visti prima a Salerno; un circolo che durò ben 171 giorni (dal 4 febbraio al 24 luglio, momento del suo trascinamento nel porto di Salerno da dove andò via il successivo 15 settembre) nel corso dei quali quella motonave era diventata quasi un simbolo di un città avida di essere presente nel mondo con qualcosa di clamoroso. Intere schiere di turisti arrivarono a Torrione (a volte sembrava che fosse stato ripristinato l’antica tradizione che portava la gente non residente a trascorrere le vacanze al mare, allora meraviglioso, proprio a Torrione negli anni ’60), furono organizzati interi week-end con pienoni negli alberghi e nei ristoranti. Insomma si passò rapidamente da una possibile tragedia ad una escalation turistica quasi senza precedenti.

Anche gli artisti salernitani si prodigarono per eclatare al meglio il clamoroso ed inaspettato evento; addirittura Sgarbi suggerì di fermare lì per sempre la motonave. Tra gli artisti salernitani che ricordo con più affetto è il compianto Mimmo Faiella che inondò la città con una produzione canora (che lui amava definire “polaroid”, nel senso che inventava al momento le strofe che diventano subito un ritornello); un cantore molto ascoltato ed apprezzato dai turisti occasionali ma anche da una moltitudine di salernitani.

Ci fu anche un momento di apprensione per tutti i residenti (come me) di Torrione; sembravano movimenti tellurici che scuotevano tutti i palazzi, l’allora presidente della Provincia Alfonso Andria spiegò alla popolazione, con dovizia di particolari tecnico-scientifici che si trattava soltanto di un fenomeno provocato dai flutti marini che si infrangevano contro la nove scuotendola da cima fondo con movimenti che si ripercuotevano attraverso l’arenile sui palazzi poco distanti.

  • Nel tardo pomeriggio del 4 febbraio 2003, venti anni fa, a causa del disastroso maltempo si arenò sul litorale di Torrione la motonave Yasmina. Mi trovavo nella redazione di Quarta Rete quando arrivò la notizia, dapprima frammentata e poi più dettagliata, di una nave da carico arenatasi sulla spiaggia di Torrione, a poche decine di metri dalla casa in cui vivevo. Un fatto assolutamente eclatante, mai era accaduto un simile incidente, quindi tutta la redazione in preda a frenetico lavoro. C’era stato, è vero, qualche anno prima un altro clamoroso incidente navale con 12 marinai morti, ma quello dell’affondamento dello Stabia avvenuto il 3 gennaio 1979 davanti al porto commerciale fu un disastro che ebbe subito la dimensione della tragedia. Per la Yasmina, invece, fu subito chiaro che si trattava di un errore di manovra da parte del comandante anche se le condizioni del mare, in quel pomeriggio, evocavano molto quelle della tragedia dello Stabia.  Per la Yasmina, dicevo, fu subito chiaro che l’insabbiamento sarebbe durato per un lungo periodo e che tutte le televisioni del mondo avrebbero fatto a gara per assicurarsi le famose “esclusive”. Iniziò, così, in un pomeriggio di maltempo la storia della Yasmina che avrebbe, nei successivi mesi e precisamente fino al 24 luglio 2003 (momento della sua rimozione), interessato non soltanto i salernitani che, comunque, ci misero del loro per eclatare ancora di più la triste vicenda … ricordo che fummo tra i primi a dare la notizia dell’insabbiamento ed a mettere in onda nel tg della sera, sulle frequenze di Quarta Rete (grazie ai miei tecnici dell’epoca Mario Lo BiancoFrancesco De Angelis), anche alcune immagini della nave finita proprio a poche decine di metri tra i giardinetti pubblici situati al lato della piscina comunale e l’ex ostello della gioventù. Ricordo che Mario fu avvertito da un suo amico fotografo che, per caso, si trovava a passare sul lungomare di Torrione proprio nel momento dell’insabbiamento, e questo ci consentì di arrivare subito sul posto. Godemmo, ad onor del vero, anche di una posizione privilegiata, quasi un palcoscenico, perché nei giorni successivi sfruttammo la terrazza dell’ex ostello che era ed è di proprietà dell’editore di Quarta Rete.

 

 

 

One thought on “YASMINA: venti anni dopo …

  1. Memoria storica senza fine di fatti, persone, amicizie, ed esemplare giornalista al servizio del vero, Aldo è il
    percorso sicuro pur tra flutti burrascosi, come nel naufragio della nave Yasmina arenata a Torrione, molto simili a vicende che attualmente rappresentano conflittualità tra schieramenti politici.

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