da Dr. Alberto Di Muria
Padula-L’acne è una dermatosi infiammatoria a carico dei follicoli pilosebacei. La forma più frequente è quella detta acne giovanile, perché colpisce prevalentemente gli adolescenti tra i 10 ed i 20 anni e, nella maggior parte dei casi, tende a scomparire spontaneamente intorno ai 25 anni. E’ una patologia molto diffusa, tanto che si calcola che in Italia ne sia colpita tra il 30 ed il 40% della popolazione di quell’età.
Alla base dell’acne giovanile sono state individuate alcune cause. Sicuramente vi è una predisposizione genetica che si traduce anche in una esagerata produzione di sebo. Questa seborrea è particolarmente evidente nell’adolescenza a causa dell’azione di stimolo indotta dagli ormoni androgeni, particolarmente attivi in questa fase della vita indipendentemente dal sesso dei soggetti. In questo quadro si innesta l’attività di alcuni batteri, soprattutto il Propionibacterium acnes che, in presenza di una quantità elevata di sebo, trova la condizione ideale per replicarsi e proliferare in misura elevata. Ciò genera il processo infiammatorio che è alla base della dermatosi.
La terapia dell’acne è quindi mirata ad agire su queste cause. Per quanto riguarda la terapia farmacologica, essa è basata sull’uso di antibiotici, soprattutto tetracicline, macrolidi o clindamicina. Si usano anche antisettici come il perossido di benzoile, il Benzac, o l’acido azelaico.
Ma il più importante presidio contro l’acne è rappresentato dai retinoidi. Quello che sembra più efficace è l’isotretinoina che ha più azioni terapeutiche: ha effetto sebo-soppressore; è un potente antinfiammatorio; ha azione cherato-regolatrice che comporta sia un’aumentata lisi dei comedoni sia una loro diminuita formazione.
Purtroppo l’uso orale dell’isotretinoina è fortemente limitato dai numerosi effetti collaterali, il più grave dei quali è forse l’alta teratogenicità, cioè la capacità di produrre malformazioni nel feto.
Recentemente è stato pubblicato su Archives of Dermatology un articolo che focalizza l’attenzione su un altro possibile rischio connesso all’utilizzo orale di questo farmaco: quello della comparsa di eventi avversi oculari. Questo rischio era stato già sospettato in precedenti studi. Per confermarlo o meno è stato predisposto un ampio studio che ha confrontato una popolazione composta da 14.682 giovani nuovi utilizzatori di isotretinoina per via orale con due gruppi di controllo composti: il primo, da 14.682 pazienti con acne non trattati con isotretinoina; il secondo da 14.682 pazienti giovani senza acne.
Le conclusioni dello studio sono state che il trattamento con isotretinoina ha comportato un rischio maggiore per gli eventi avversi oculari in misura statisticamente significativa. Le diagnosi più frequenti erano rappresentate da congiuntivite, orzaiolo, calazio e blefarite.