da Nicola Femminella
(docente – storico – scrittore)
Dopo gli annunci comparsi nella seconda metà dell’anno scorso, aspettiamo che giungano a buon fine i due progetti legati al mondo dello sport nel Vallo di Diano e nell’intero Cilento. Se portati a termine e condotti a regime, essi forniranno un apporto positivo alle condizioni di vita nel Vallo di Diano, perché potranno creare, qui da noi, un faro luminescente per organizzare avvenimenti sportivi di livello internazionale e amanti della bicicletta in giro sui sentieri immersi nella natura. Arriveranno gruppi di appassionati nelle strutture di accoglienza, che potranno altresì contribuire ad elevare le quote di occupati nei paesi che circondano la vallata. Il primo lo ha diffuso l’on. Corrado Matera con comunicati sui mezzi di informazione locale. Lui è poco incline a lanciare appelli che poi cadono nel vuoto, senza che se ne vedano i risultati. Trattasi della rinascita del Centro Sportivo Meridionale, costruito in località Camerino, nel Comune di San Rufo tra gli anni ’70 e ’80. Se ne parlò molto in quegli anni come un’opera mirabile che avrebbe impresso una svolta all’economia del territorio, enucleando intorno a sé un indotto carico di occasioni lavorative e un effetto domino volto a produrre concrete opportunità di sviluppo in tempi brevi. L’intero complesso occupa 150.000 mq e a gestirlo è un Consorzio costituito da 45 comuni sparsi in buona parte del Cilento, di cui 15 nel Vallo di Diano. Già questa scelta consortile lo rendeva credibile come volano di un cambiamento straordinario, da decenni atteso dalle comunità a sud di Salerno. Incontrò subito le conseguenze nefaste del terremoto del 1980 che procurò alcuni danni alle strutture appena costruite e successivamente rimase per vari motivi fermo sulla pista da cui sarebbe dovuto decollare per un futuro roseo. L’ottimismo era dettato dalla maestosità dell’intero impianto che sicuramente avrebbe superato gli altri esistenti nell’intera provincia. Una cittadella dello sport dotata, se ricordo bene, di due piscine di varia grandezza al coperto e una scoperta olimpionica, un campo di calcio con pista d’atletica e tribune per il pubblico per circa 3000 spettatori, tre campi da tennis, con uno dotato di tribune, un campo di gioco polifunzionale all’aperto, un centro direzionale e un edificio foresteria con uffici, aree verdi attrezzate con ampi parcheggi e sentieri pedonali per belle passeggiate salutari, un’area fitness. Ma gli interventi di ristrutturazione certamente porteranno altre novità. Una di particolare rilievo già è emersa nel corso della visita agli impianti effettuata da Sergio Roncelli, presidente del CONI regionale della Campania che, accompagnato dal Consigliere Regionale Corrado Matera, ha rilasciato una importante dichiarazione a riguardo di un obiettivo, già sul traguardo di arrivo: “Il Museo dello Sport e delle Universiadi rappresenterà uno step fondamentale per il rilancio del Centro Sportivo Meridionale di San Rufo. È un progetto a cui tengo molto ideato insieme con l’onorevole Corrado Matera nel 2020. Una grande idea, forse unica in Italia, di un museo dello sport che possa ricordare a tutte le giovani generazioni i successi sportivi e i grandi campioni, che per loro possono essere esempio di morale e di etica. Era tutto pronto già dal 2020, ma a causa della pandemia l’inaugurazione è stata più volte rinviata … il Museo dello Sport e delle Universiadi non è un progetto a sé stante, ma rientra nel piano di rilancio del Centro Sportivo Meridionale di San Rufo, punto di riferimento sportivo del Vallo di Diano e di tutto il salernitano. È un complesso sportivo che va assolutamente rilanciato e messo a disposizione di tutte le Società sportive della provincia. E proprio nel Vallo di Diano ci sono già importanti squadre di basket e di calcio a cinque che hanno bisogno di strutture adeguate a ospitare i rispettivi campionati professionistici nazionali, in modo che i propri tifosi le possano seguire… Ci rivedremo presto nel Vallo di Diano per l’inaugurazione del Museo”. E il Consigliere Regionale Corrado Matera: “Si avvicina il coronamento di un lavoro che parte dal lontano 2020. Soltanto a causa della pandemia si è stati costretti più volte a rinviarne l’inaugurazione. Ringrazio il Presidente Regionale del CONI Sergio Roncelli per aver condiviso fin dal primo momento questa importante idea progettuale, che conferirà grande visibilità al Centro Sportivo Meridionale di San Rufo, restituendo la giusta attenzione ad una struttura sportiva di fondamentale importanza per il Vallo di Diano e per la provincia salernitana”. Il che spero che giunga presto. Sicuramente sarà una giornata con una gran folla esultante, perché l’avvenimento risulterà una tappa fondamentale per la crescita culturale e sociale di un’area interna che ha patito fino ad oggi una emigrazione, diventata, nel corso dei decenni, una patologia inguaribile. Se ne ha piena consapevolezza, se si leggono le cifre del decremento della popolazione che tutti i paesi del Cilento registrano con estrema chiarezza e sofferenza. Il secondo annuncio lo ha dato l’on. Tommaso Pellegrino prima di cedere la Presidenza del Parco del Cilento Vallo di Diano Alburni per il termine del suo mandato. Riguarda un progetto che, superato il percorso burocratico, si avvia verso l’emanazione del bando per la gara di appalto e l’inizio dei lavori. Interessa 36 Comuni nei cui territori si snoderà una rete di Bike Sharing, che sicuramente sarà tra le più estese d’Italia, in aree di straordinaria bellezza paesaggistica. I nostri territori, caratterizzati da una ricca biodiversità e dall’aria incontaminata, sono ormai riconosciuti ed elogiati da tutti gli studiosi di botanica e da coloro che coniugano la vita all’aperta con la tutela della natura. Saranno 36 le stazioni nelle quali saranno predisposte infrastrutture all’avanguardia. Accoglieranno gli sportivi, i quali ne apprezzeranno ogni dettaglio curato nel miglior modo possibile, perché il finanziamento di oltre due milioni di Euro ha consentito una eccellente progettualità dell’opera dettata dal programma “Parchi per il clima”. Grande soddisfazione ha espresso il Presidente Tommaso Pellegrino, illustrando l’opera: “Sono particolarmente soddisfatto per l’ambizioso progetto che finalmente vede la luce. Oggi diamo il via a un percorso virtuoso, di grande forza e di grande valore che va ad arricchire il patrimonio legato ai servizi per il turismo all’interno del nostro Parco Nazionale. E’ stato un percorso lungo, rallentato da una burocrazia eccessiva e spesso poco razionale, ma siamo riusciti a chiudere il complesso e articolato iter autorizzativo, dando il via al bando di gara per l’assegnazione dei lavori”. In relazione, poi, ai cambiamenti climatici, di cui molto si parla e all’esigenza di estendere sui nostri territori un turismo sostenibile si è così espresso: “Si tratta di una delle reti per il Bike Sharing tra le più grandi d’Italia realizzata in un Territorio dove la lotta ai cambiamenti climatici e la promozione del turismo sostenibile costituiscono un pilastro importante delle politiche dell’Ente Parco. Il tema del risparmio energetico e della produzione di energia rappresentano elementi di assoluta necessità soprattutto in questo periodo storico, soprattutto se vogliamo dare dei segnali concreti di autonomia energetica.” Dopo aver ringraziato ì Sindaci, gli Amministratori, le Associazioni per la collaborazione ricevuta, ha così concluso: “Nasce una rete virtuosa che crea sinergie tra la componente pubblica e quella privata. Un’opportunità in più per il turismo esperienziale che rappresenta il punto di forza dei nostri Territori. In un momento in cui il brand Cilento è tra i più riconosciuti d’Italia dobbiamo continuare a investire su questa forma di turismo che attrae visitatori in grado di coniugare l’interesse per il paesaggio, la natura, l’arte e la cultura con il rispetto del Territorio. Quale migliore modo se non farlo in bici”. Quando le due opere saranno celebrate dai volti sorridenti e dagli applausi fragorosi della folla, che sicuramente accorrerà alla loro inaugurazione, si scriverà, a caratteri cubitali, una pagina straordinaria per il riscatto e l’avvenire di una parte, seppure piccola, nel Mezzogiorno d’Italia che, si spera, possa essere seguita da altre, poiché le risorse finanziarie e le circostanze favorevoli non mancano di questi tempi.