da Pietro Cusati
Per il Guardasigilli On.Carlo Nordio nella riforma della giustizia le intercettazioni verrebbero mantenute quasi esclusivamente per mafia e terrorismo. Le intercettazioni sono fondamentali per la ricerca della prova e per comprendere i movimenti di persone pericolose, bisogna cambiare l’abuso che se ne fa per i reati minori con conseguente diffusione sulla stampa di segreti individuali e intimi che non hanno niente a che fare con le indagini”.Con l’arresto di Matteo Messina Denaro si chiude una delle più drammatiche stagioni della storia della Repubblica.Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio,si è congratulato con il Procuratore di Palermo, Maurizio de Lucia, con il Comandante dei carabinieri, Gen. Teo Luzi, e con il collega ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, per il risultato che è il compimento del lungo impegno di magistrati e tanti agenti delle forze dell’ordine, con loro è proseguito il lavoro di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e di tutti i servitori dello Stato, che hanno pagato anche con la vita la difesa dei valori democratici.”Sono anni che ripeto che le intercettazioni sono assolutamente indispensabili nella lotta alla mafia e al terrorismo e per comprendere i movimenti di persone sospettati di reati gravissimi. Quello che va cambiato è l’abuso che se ne fa per reati minori, con la diffusione sulla stampa di segreti individuali che non hanno a che fare con le indagini.Credo che ci sia malafede quando si confondono i due campi”. Per il ministro Nordio le intercettazioni “sono elementi fondamentali per la ricerca della prova e sono ancora più fondamentali per comprendere i movimenti delle persone. Ma è chiaro che i mafiosi non parlano per telefono dei loro programmi criminosi, le intercettazioni servono ovviamente per capire con chi parlano, come si muovono e quali siano le loro problematiche. “È illusorio pensare che la mafia possa essere vinta perché si arresta qualche boss, anche il più pericoloso. È un fenomeno che va combattuto con un arsenale di armi e con una rivoluzione copernicana culturale”. «Proporremo una profonda revisione» della disciplina delle intercettazioni e «vigileremo in modo rigoroso su ogni diffusione che sia arbitraria e impropria». Lo disse al Senato il ministro della Giustizia Carlo Nordio, secondo cui le intercettazioni attraverso la «diffusione selezionata e pilotata» sono diventate «strumento micidiale di delegittimazione personale e spesso politica».. «Non si è mai vista una condanna inflitta sulla sola base delle intercettazioni. Sono diventate uno strumento di prova non un mezzo di ricerca delle prove. Possono poi essere soggette a “errori di trascrizione” e la loro trascrizione spesso pilotata costituisce uno strumento micidiale». «Le intercettazioni sono uno strumento importantissimo soprattutto nel contrasto alla criminalità mafiosa e terroristica». Lo ha sottolineato il presidente dell’Anm Giuseppe Santalucia.