Da Luciano Di Gianni
Con un roboante e clamoroso 8-2 tennistico, che in serie A non si registrava dagli anni 90, l’Atalanta annichilisce la Salernitana, rifilandole ben otto reti. La squadra di Nicola – esonerato già durante l’intervallo dalla dirigenza – non è stata mai in partita, subendo in lungo e in largo la corsa, la tecnica e la qualità della squadra nerazzurra. Ad infierire sui granata anche gli ex Ederson e Zortea, autori di due degli otto gol dei bergamaschi. Per i granata le reti di Dia e Caviglia. Mai cattiva, spenta, depressa. La Salernitana, da settimane ormai, e già prima della pausa, sembrava lontana parente di quella che si era fatta apprezzare ad inizio stagione. I granata infatti, non trovano la vittoria da ormai sei partite, nelle quali hanno raccolto la miseria di due punti. Delusione tra i supporters, anche ieri oltre mille anime hanno accompagnato la Salernitana in una lunga trasferta. Una parte della tifoseria, in segno di protesta, ha abbandonato l’impianto già dopo i primi 45’.
Una sconfitta che deve far riflettere e che mette in dubbio l’operato, oltre che del tecnico, anche del direttore sportivo. Nel pomeriggio di oggi, vertice societario, in bilico anche De Sanctis. Appare evidente a questo punto che in sede di mercato qualcosa è andato storto, e che le palesi frizioni interne, ormai da tempo, influivano sulle prestazioni in campo. Forse sarebbe stato opportuno correre ai ripari durante la sosta, ma tant’è. Ora c’è ancora tempo per rimediare, paradossalmente la classifica sorride ancora, ma è il momento di risollevarsi e il calendario non aiuta i granata, attesi da match proibitivi. Il prossimo, nel derby contro un Napoli stellare all’Arechi. La dirigenza in queste ore sta valutando il dopo Nicola, tra le varie ipotesi i nomi di Semplici, D’aversa , Iachini e Di Francesco.
