Da Luciano Di Gianni
A distanza di quasi due mesi, il pallone torna a rotolare sui campi della Serie A, lo fa in un Arechi pieno e ribollente di passione. Sfida dal sapore europeo, quella contro i diavoli rossoneri, formazione tra le più vincenti e conosciute al mondo. Circa trentamila spettatori per Salernitana-Milan, match che viene anticipato da una maestosa, ennesima coreografia della Curva Sud, che dedica uno spettacolare omaggio al compianto Carmine Rinaldi, conosciuto come il Siberiano, storico leader del tifo organizzato, per commemorarlo in concomitanza del suo compleanno. In campo la Salernitana si presenta con il nuovo portiere Memo Ochoa, messicano, idolo in patria, protagonista con la sua nazionale in ben 5 edizioni dei Mondiali. Pronti via e il Milan colpisce con un uno-due mortifero che annichilisce l’undici granata, che nel corso della prima frazione sembra sbandare, ma viene tenuto a galla da un’ottima prestazione del nuovo estremo difensore, il quale, a parte una leggera indecisione sul primo gol, fornisce una prestazione maiuscola, risultando decisivo in almeno tre o quattro occasioni. Nella ripresa, una buona reazione di carattere e intensità della Salernitana, la quale tuttavia ha difficoltà a trovare spazi per la conclusione a rete. Il gol della speranza lo mette a segno il subentrato Bonazzoli. Il ‘’pistolero’’, finito nei rumors di mercato e, apparentemente in odore di cessione, entra in campo con la verve di chi proprio non ne vuole sapere di abbandonare la casacca granata e ci mette lo zampino per accorciare le distanze. Il suo gol, il secondo in campionato, tuttavia non basta agli uomini di Nicola per riuscire ad agguantare il pareggio. Nelle battute finali, condite da ben otto minuti di recupero, il Milan tiene gli assalti dei granata a debita distanza dalla porta di Tatarusanu, portando meritatamente a casa i tre punti. Ora la Salernitana è attesa da un altro match interno, contro il Torino, sempre alle 12:30, domenica prossima. Quello sì, è un match da non fallire.