SASSANO – Il governo Monti, tenta oggi di cancellare l’articolo 18, questa importante tutela del lavoro, dando agli imprenditori mano libera nei licenziamenti. Si tenta di far passare questa tutela come un “privilegio dei padri” contro il precariato dei figli, come se il problema fosse la contrapposizione tra generazioni mentre le sciagurate normative sul lavoro degli ultimi 20 anni hanno precarizzato intere generazioni di giovani ed ex-giovani! Si dice che l’art. 18 non incentivi gli investimenti stranieri: certo il capitalismo rapace si tiene alla larga dagli Stati dove esiste la tutela del lavoro, ma gli investitori onesti trovano difficoltà per la eccessiva burocrazia, la corruzione e l’infiltrazione della criminalità organizzata. Il governo Monti ci racconta la favola che semplificando la licenziabilità sarebbe più facile per l’imprenditoria ristrutturare, innovare, diventare più competitivi e quindi riassumere, ma l’esperienza purtroppo ci insegna che molto più realisticamente servirà a ridurre la tutela del lavoro e la forza del Sindacato, licenziando selettivamente le donne che si sposano e che fanno figli, i lavoratori con malattie croniche sebbene non invalidanti. Ritengo che in Italia vadano rimessi al centro i diritti dei lavoratori e sia necessario avviare una lotta sistematica alla precarietà, per ricreare un’occupazione dignitosa per i giovani e i disoccupati, e che questa sia la via maestra per ridare dignità all’intero paese.