Aldo Bianchini
SALERNO – In piena tangentopoli di “mani pulite” nel corso di un incandescente consiglio comunale di Napoli un incauto usciere si infilò nell’aula gridando “fuite, stann arrivann” (fuggite, stanno arrivando) per avvertire dell’imminente arrivo dei Carabinieri. Si racconta che Il fuggi fuggi fu generale ed anche rumoroso, ma i Carabinieri però arrivarono in tempo per fare una di quelle retate storiche mai operate neppure contro la malavita organizzata.
Qualcosa del genere, forse, sta accadendo nella maestosa aula del Parlamento Europeo perché dal palazzaccio di fronte non un usciere ma addirittura il “Di Pietro europeo” ha lanciato vigorosi e devastanti avvertimenti su una situazione di degrado dell’istituzione europea, ormai violentemente e pesantemente permeata da una corruzione ingombrante sotto la pressione di centinaia di migliaia di euro in nero provenienti dal Qatar e dal Marocco.
Ma questo aspetto, almeno al momento, mi interessa poco; bisogna aspettare un po’ per poter tranciare dei giudizi; a me oggi interessa presentare il “nuovo Antonio Di Pietro” che spaventa alcune decine di parlamentari europei, soprattutto italiani e soprattutto di sinistra.
Il suo nome è MICHEL CLAISE, 66 anni, romanziere di successo e, soprattutto, magistrato in grado di far tremare l’Europarlamento. E’ lui il faro e la guida della maxi inchiesta della procura belga.
Le Vif, settimanale in lingua francese, scrive che Claise è massone, e che proprio per il fatto di appartenere alla Loggia sarebbe capace di “riflessioni interiori” che lo porterebbero, sostanzialmente, ad essere un imperturbabile – insondabile e impenitente magistrato con la passione per il racconto giallo con finale a sorpresa.
E sarebbe proprio questa passione per la sorpresa finale che non gli consentirebbe di scucire le solite veline all’italiana che, in barba al segreto istruttorio, inondano le redazioni giornalistiche; con Claise questo problema non esiste, e tutti brancolano nel buio che mette allarme per l’eventuale arrivo di numerosi altri provvedimenti giudiziari.
Per molti è stato facile sovrapporre l’immagine di Claise a quella di Di Pietro per via del suo atteggiamento spavaldo e del suo stile francamente spregiudicato, tanto da arrivare a dire: “Siamo in guerra con le catapulte e i nostri avversari sono criminali che corrono a 200 all’ora. Siamo un Paese corrotto. O i politici non lo capiscono oppure sono anche loro corrotti. Un’ipotesi che non trascurerei” (fonte Le Vif).
Sta provando, però, dal carcere la bella Eva Kaili a scoprire una piccola parte della sorpresa finale evocando per il tramite del suo avvocato Michalis Dimitrakopoulos, la storia della figlia di Agamennone e Clitemnestra, la mitica “Ifigenia” che secondo la leggenda venne sacrificata dal padre per placare gli dei prima di salpare per Itaca.