da Marianna Vallone (giornalista)
Le tradizioni musicali popolari delle zampogne e ciaramelle che si tramandano da secoli da padre in figlio, e l’importanza di far dialogare costa e aree interne attraverso una interazione progettuale. Si è parlato di questo, e molto altro, nel corso del confronto pubblico che si è svolto sabato pomeriggio a Buccino nella sala del consiglio comunale, nel chiostro degli Eremitani. L’iniziativa, che rientra nell’ambito del progetto “Alan Lomax… viaggio nelle terre delle mille voci”, finanziato dal Poc Campania 2014/2020, ha messo al centro del convegno l’antica tradizione musicale di Buccino, di suonatori e artigiani della zampogna, sulla scia di Alan Lomax, l’etnomusicologo statunitense a cui il progetto è dedicato. Il Comune di Caggiano, infatti, capofila del progetto che vede coinvolti anche i Comuni di Buccino, Romagnano al Monte, Petina, Colliano e Monte San Giacomo, da cinque edizioni, dedica la manifestazione a Lomax e alla tradizione musicale popolare locale.
Nel 1955 Alan Lomax giunse a Caggiano. Registrò circa 30 brani suonati con le ciaramelle, tra questi la Novena di Natale attirò particolarmente la sua attenzione tanto da inserirla in un disco uscito negli Stati Uniti nel 1957 e scelse la foto di due zampognari di Caggiano, Francesco Navatta e Vincenzo Morrone, per la copertina.
«Abbiamo investito molto su Alan Lomax, – ha spiegato il sindaco di Caggiano, Modesto Lamattina – con una manifestazione nata nel 2016. Quest’anno abbiamo coinvolto altri comuni per interagire e valorizzare la cultura popolare».
Anche Buccino ha una forte tradizione legata alla zampogna, una storia antica raccontata sabato durante l’incontro nell’aula consiliare, grazie alla presenza di due zampognari del posto che portano avanti da sempre la tradizione familiare. «Abbiamo voluto anche la presenza di Coldiretti, per portare avanti il nostro prodotto d’élite, l’olio, consapevoli del fatto che solo attraverso uno sviluppo sinergico del territorio si possa pensare di crescita, e questo progetto va in questa direzione». L’olio agrumato, incontro tra la produzione del Tanagro e Alto e Medio Sele e i sapori tipici dell’isola di Procida che sorge a poca distanza dalla costa campana.
Il confronto pubblico si è anche interrogato su quale sia la strada da perseguire per valorizzare le aree interne, e farle interagire con la costa. «La prossima tappa in programma, oltre quelle tra i Comuni partner, sarà Procida, Capitale italiana della Cultura 2022. – ha spiegato Rosetta Pucciarelli, responsabile unico del progetto del Comune capofila – Stiamo lavorando ad un ricco elenco di partecipazioni e iniziative. Speriamo di avvicinarci presto a questa tappa importante che segna il successo del nostro progetto», in piena sintonia con Procida capitale della cultura 2022, sulla scia della programmazione di “Campania divina”, che sposa in pieno l’idea del racconto, del turismo come accoglienza e risvolto sociale.
Al termine dell’incontro di sabato, nella chiesa di Sant’Antonio Abate, a trasformare in note la tradizione musicale è stata la Nuova Compagnia di Canto Popolare, che da oltre cinquant’anni porta avanti la ricerca e la diffusione della tradizione popolare campana, attraverso la musica. Un gruppo musicale unico nel suo genere, guidato dalla voce straordinaria di Fausta Vetere, e composto da Gianni Lamagna, Carmine Bruno, Marino Sorrentino, Michele Signori, Pasquale Ziccardi e Umberto Maisto. Sul palcoscenico di Buccino ha portato il repertorio storico, i pezzi che fanno parte del passato della Compagnia, ma anche i brani tratti dall’album Napoli 1534, l’ultimo lavoro prima della scomparsa di Corrado Sfogli, chitarrista della Nuova Compagnia.
Al tavolo hanno preso parte, oltre al Sindaco di Caggiano, Modesto Lamattina, e al Sindaco di Buccino, Pasquale Freda, e la responsabile del progetto Rosetta Pucciarelli, anche il Sindaco di Colliano, Gerardo Strollo, il Sindaco di Petina, Domenico D’Amato, il consigliere comunale Veronica Verderese, il direttore artistico, Silvano Cerulli, il presidente della Comunità Montana del Tanagro, Alto e Medio Sele, Giovanni Caggiano, il presidente della Fondazione Luigi Gaeta Centro Studi Carlo Levi, Rosaria Gaeta, il Direttore di Coldiretti Salerno Vincenzo Tropiano e la responsabile ufficio legale di Coldiretti Campania, Catia Gravina, il consigliere del Gal “I sentieri del buon vivere” Iolanda Rosolia, il consigliere d’amministrazione dell’azienda consortile Agorà S10 Maria Murano e Adele Lagi della Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Salerno e Avellino.