da Pietro Cusati (giurista-giornalista)
Più digitale e intelligenza artificiale, meno carta, con un’attenzione all’ambiente, sono le sfide al centro del Consiglio d’Europa che ci pone nelle ultime posizioni rispetto a vari criteri della digitalizzazione.
È una delle principali sollecitazioni dell’Unione europea . la richiesta del Pnrr, siamo abbastanza indietro, i gravi ritardi della tecnologia nel settore giustizia. Il percorso di digitalizzazione ha avuto inizio durante il mandato della ministra della Giustizia Prof.ssa Marta Cartabia, riforme per il processo penale e civile telematico, smaterializzazione dei fascicoli processuali , accesso diretto per gli uffici giudiziari all’anagrafe nazionale della popolazione residente, progetti per semplificare l’accesso alla Giustizia con servizi online. La Direzione generale per i sistemi informativi automatizzati del Ministero della Giustizia ha avviato le pratiche per la digitalizzazione di più di 10 milioni di fascicoli giudiziari cartacei, relativi agli anni 2016-2026, su un’ampia varietà di processi civili per ordine e grado, di merito, di primo e di secondo grado, dei Tribunali e delle Corti d’Appello e della Corte Suprema di Cassazione. Sono stati avviati i primi servizi amministrativi che, con un clic, saranno a disposizione dei cittadini, come la richiesta dell’amministrazione di sostegno e sono previsti anche sportelli virtuali, sistemi elettronici di orientamento, strumenti di chiamata elettronica delle cause e soluzioni per la notifica dello stato delle udienze, sistemi di udienza virtuale, gli smart building. Sono in fase di completamento le attività per il processo civile telematico in Cassazione, e l’ avvio delle sperimentazioni del Pct per i Giudici di Pace ed il processo penale telematico di primo grado, programmati tra gli obiettivi PNRR. La digitalizzazione del processo penale telematico è una delle priorità assolute e anche una delle esigenze più avvertite dagli uffici. Si dovrebbe avviare anche la realizzazione della Banca Dati Nazionale della Giurisprudenza di merito civile, la digitalizzazione delle procedure per l’assegnazione dei fascicoli. Dovrebbe partire poi l’introduzione del sistema informatizzato di gestione dei risarcimenti Legge Pinto,per violazione del principio della ragionevole durata del processo, per contribuire alla riduzione dei tempi di pagamento. Negli ultimi anni, molti sistemi di giustizia stranieri hanno variegato i loro servizi grazie a sistemi di tecnologie AI, digitalizzazione dei documenti, firme digitali e così via.L’obiettivo ora è avvicinare il cittadino alla giustizia rendendola più accessibile con piattaforme digitali facili da usare, linguaggi semplificati, trasparenza e assistenza sempre disponibile. Chiunque abbia avuto a che fare con la legge italiana potrà testimoniare la mancanza di una comunicazione semplice per il cittadino infatti mancano moltissime tecnologie per facilitare le procedure legislative che in altri Paesi sono già attive da anni. L’Italia sta facendo molti sforzi per la digitalizzazione, soprattutto all’interno delle aziende, in altri ambiti sembra appiattirsi ancora molto. Anche la giustizia italiana deve utilizzare con facilità strumenti come la firma digitale, documenti completamente digitalizzati .Più tecnologia, per più informazioni per la collettività.