Interrogarsi sul futuro delle aree interne significa prima di tutto valorizzarle. Condivisione è stata la parola d’ordine del confronto pubblico dal titolo “Aree interne e nuovi processi di valorizzazione”, che si è svolto sabato nell’aula consiliare del Comune di Colliano e che ha visto dialogare enti pubblici e privati. Un appuntamento organizzato nell’ambito del progetto “Alan Lomax… viaggio nelle terre delle mille voci”, finanziato dal Poc Campania 2014/2020, Linea strategica “Rigenerazione urbana, politiche per il turismo e cultura”, che vede coinvolti i Comuni di Colliano, Caggiano, Petina, Romagnano al Monte, Buccino e Monte San Giacomo.
A introdurre i lavori, che sono stati anche l’occasione per approfondire il progetto giunto alla quinta edizione, è stato il sindaco del Comune di Colliano, Gerardo Strollo, che ha sottolineato di condividere «i presupposti e il percorso del progetto che ci vede uniti nel portare avanti un processo di promozione del territorio. Sarà occasione – ha spiegato – per mettere in vetrina anche la nostra tradizione sulle zampogne e ciaramelle e il prodotto principe di Colliano, il tartufo».
Nel segno della condivisione territoriale anche Giovanni Caggiano, presidente della Comunità Montana Tanagro – Alto e Medio Sele e consigliere comunale di Caggiano che ha portato i saluti del Comune capofila, ed ha evidenziato che «al centro del nostro progetto c’è la cultura popolare, un patrimonio enorme su cui abbiamo deciso di investire, affinché possa essere da volano per far conoscere la nostra identità». Caggiano ha anche spiegato che il progetto è il linea con Procida Capitale della Cultura 2022, al fine di integrare e ampliare gli interventi in vista di una più ampia programmazione regionale.
La parola è poi passata alla responsabile del Progetto – Comune Capofila di Caggiano, Rosetta Pucciarelli: «Il nostro progetto parte da Procida Capitale ma il fulcro è l’App turistica. A breve partiremo con una raccolta dati per creare uno scrigno di ogni comune che possa far conoscere le eccellenze dei sei territori. Un progetto che parte dalla valorizzazione musicale, ma l’intento è far conoscere anche le nostre produzioni, come l’olio aromato che in questo senso ci lega molto a Procida».
Silvano Cerulli, direttore artistico del progetto, ha spiegato che «è stata data voce alla musica popolare, quella della tradizione campana, e ad artisti prevalentemente del territorio, in linea con lo spirito del progetto». Cerulli ha anche evidenziato «l’importanza per le aree interne di investire sul potenziale che offre la costa, attraverso una maggiore e più mirata promozione dei territori interni. Questo Poc – ha concluso – con la realizzazione di un’App, sarà un primo passo per colmare anche questa mancanza».
Tra i Comuni coinvolti nel progetto c’è Buccino, l’Antica Volcei, con il suo immenso patrimonio archeologico. Ma è forte anche la tradizione degli zampognari. «Sono tanti i nostri giovani e non solo che nel periodo natalizio suonano tra i vicoli dei quartieri napoletani, in occasione della Novena dell’Immacolata e del Natale», ha spiegato il sindaco di Buccino, Pasquale Freda. «Dobbiamo avere la consapevolezza di capire che un paese non può crescere singolarmente. Perché funzioni il territorio è necessario che ogni comune metta in mostra le proprie peculiarità e faccia rete».
Veronica Verderese, consigliere del Comune di Romagnano al Monte evidenzia che «valorizzare le aree interne vuol dire mettere in evidenza le peculiarità dei nostri territori, cercando di creare una connessione di eccellenza attraverso l’agricoltura, il paesaggio e il turismo. Questo progetto va in questa direzione, per portare avanti una coesione anche con la costiera».
Tra i partner del progetto anche la Fondazione Gaeta, centro studi Carlo Levi, che sostiene le aree interne, promuovendo la cultura, a partire dalla diffusione del pensiero e dell’opera di Carlo Levi. «La nostra fondazione opera nel nome di Carlo Levi e sulle aree interne siamo già al lavoro da anni. Il nostro contributo al progetto non mancherà», ha spiegato il presidente della fondazione Rosaria Gaeta. All’incontro è intervenuto anche il Presidente del Comitato scientifico della Fondazione, Erasmo Venosi, che ha evidenziato l’importanza di intraprendere un percorso di autonomia energetica dei territori. Anche Coldiretti affianca il progetto: «Crediamo nei percorsi che valorizzano l’enogastronomico, – ha spiegato Catia Gravina, vicepresidente di Coldiretti Campania – collegando le risorse culturali del territorio a quelle che la terra offre. Entroterra – costiera è un binomio che va incentivato, anche attraverso le aziende, per dare maggiore risalto al Made in Campania». In questa direzione l’elemento di punta, nell’ottica della produzione agricola, che lega in modo indissolubile i territori dei comuni coinvolti, è la produzione dell’olio in particolare dell’olio agrumato, ottenuto lavorando le olive con la buccia di limoni biologici.
A chiudere la tavola rotonda, moderata dalla giornalista Marianna Vallone, è stato Marcello Nardiello, di Unpli, Unione nazionale delle Proloco d’Italia, comitato provinciale di Salerno, che ha evidenziato il lavoro importante di volontariato delle pro loco, avamposti del turismo e dell’accoglienza sul territorio.
Il progetto, unico nel suo genere per l’unione di mari e monti, nel segno della cultura, intesa come musica, gastronomia ed eccellenze, si concluderà il 30 dicembre 2022 con la realizzazione di un’app per lo storytelling del territorio che sarà presentata in raccordo con Procida capitale della Cultura 2022.
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Marianna Vallone
Giornalista
Iscritta all’Ordine dei Giornalisti della Campania