da Dr Alberto Di Muria
Padula-In quanto prodotti di recentissima invenzione, i moderni dispositivi tecnologici comportano una gamma di utilizzi e possibili interazioni che non è ancora stata vagliata del tutto.
Dal momento che le evidenze in materia sono scarse, un recente studio tedesco giunge in questi giorni a fare un po’ di chiarezza in universo ancora confuso, mostrando come l’impiego degli smartphones potrebbe rappresentare un pericolo per tutti i soggetti portatori di pacemaker, in virtù di una possibile, seppur remota, interazione tra i due dispositivi.
Il pacemaker cardiaco è un minuscolo congegno che, impiantato chirurgicamente, è in grado di correggere i disturbi del ritmo del cuore, intervenendo quando percepisce che sta battendo troppo in fretta, troppo adagio oppure si è in presenza di un ritmo disordinato.
Secondo la ricerca condotta dal German Heart Center di Monaco pare infatti che il campo elettromagnetico generato dai telefoni cellulari di ultimissima generazione potrebbe interferire con il corretto utilizzo di pacemaker e defibrillatori, in caso di prossimità tra i due apparecchi tale da generare interferenze in grado di condurre in direzione di un repentino malfunzionamento dei dispositivi cardiaci.
Benché lo studio condotto su 308 volontari portatori di pacemaker abbia fatto registrare un’unica anomalia durante una lunga serie di test, gli autori ammoniscono sul fatto che la continua evoluzione di entrambe le tipologie di apparecchi possa produrre effetti imprevisti e portare un comune pacemaker a leggere il segnale prodotto dallo smartphone alla stregua di una contrazione cardiaca, comportando così la temporanea sospensione delle sue normali funzioni e il conseguente arresto cardiaco del paziente.
Gli esperti raccomandando quindi di non tenere, ad esempio, il cellulare all’interno del taschino di una camicia in caso si disponga di un dispositivo cardiaco, ma di aumentare la distanza di modo da scongiurare pericoli; una “distanze di sicurezza” tra smartphone e pacemaker tale da mettere al riparo da ulteriori pericoli e da consentire ai pazienti la totale tranquillità. Inoltre è meglio utilizzare l’auricolare durante le telefonate, oppure il vivavoce, in alternativa conversare con l’orecchio opposto al lato dove è impiantato il pacemaker.
Insomma, è buona norma tenere il cellulare ad almeno 15 cm di distanza dalla sede del pacemaker.
A conferma delle interazioni elettromagnetiche a cui sono sottoposti questi device, gli esperti hanno citato anche un altro studio che, in base a una ricerca condotta su quaranta dispositivi cardiaci esposti in laboratorio a tensioni an