Sassano: 100 passi verso la legalità

Michele D’Alessio

SASSANO – Sabato scorso presso la biblioteca comunale “M. De Lisa e P. Petrizzo” posta nel Palazzo Babino a Sassano si svolto l’incontro-dibattito dal titolo 100 passi verso la legalità dal titolo del film che ripercorre la vita del giovane giornalista Peppino Impastato che scelse come strumento per sconfiggere la mafia la derisione e l’ironia, ucciso il 9 maggio del 1978, con una carica di tritolo posta sotto il corpo adagiato sui binari della ferrovia e viene, lo stesso giorno di  Aldo Moro, ucciso dalle brigate rosse. Una coincidenza studiata per screditare chi aveva osato denunciare la corruzione, le collusioni tra politica e malaffare, gli scempi ambientali, le ingiustizie sociali. L’iniziativa è stata promossa dal Comune di Sassano e organizzata in collaborazione con il Forum dei Giovani di Sassano, Libera di Salerno e dalla Caritas di Teggiano-Policastro. L’incontro è stato  introdotto dai saluti di Giuseppe Abbruzzese della segreteria organizzativa di Libera Salerno e di Mario Trotta, assessore alla Legalità del Comune di Sassano. Gli interventi sono ad opera di  Tommaso Pellegrino sindaco di Sassano e ex segretario di presidenza della Commissione Bicamerale Antimafia, dott. Michele Sessa sostituto procuratore della Repubblica presso la Procura del Tribunale di Sala Consilina, don Vincenzo Federico direttore Caritas diocesana Teggiano – Policastro, con conclusioni finali di Annamaria Torre coordinatore provinciale Libera Salerno. Assenti per lavoro ed impegni professionali il giornalista cilentano Giorgio Mottola e il Dott. Carlo Rinaldi sostituto procuratore della Repubblica presso la Procura del Tribunale di Sala Consilina per motivi di salute. L’ incontro-dibattito è stato coordinato magistralmente dalla giovane e arrembante Chiara Di Miele. Davanti ad un pubblico eccezionale composto da personalità istituzionali politiche come l’arch. Raffaele Accetta (Presidente della Comunità Montana) civili e militare in primis l’arma dei Carabinieri rappresentata dal comandante il Capitano Domenico Mastrgiacomo della C.C. di Sala C.na e dai Mar. Fortunato e F. Nastri delle C.C. di Teggiano e Sassano. Serata piena di emozioni, ricordi e  testimonianze come quelle del sostituto procuratore Michele Sessa, che ha raccontato la sua esperienza oltre ventennale di magistrato in Calabria, in piena Locride, “Dove mi sentivo un straniero”. Dopo aver elogiato l’iniziativa del forum chiarendo che “…Questi eventi avvicinano la giustizia ai cittadini, che vedono la giustizia come una mannaia non come una bilancia di equità”. Invece don Vincenzo Federico direttore Caritas, ricorda le figure religiose, come don Peppino Diana, don Luigi Merola, che si sono schierati a difesa della legalità di un territorio a rischio della propria vita. A chiusura la sentita testimonianza di Annamaria Torre coordinatore Libera di Salerno, figlia di Marcello Torre, sindaco di Pagani, ucciso dalla camorra. Chiudiamo l’articolo con una frase dell’ intervento del Dott. Sessa  “La mafia teme la scuola più della giustizia“, per questo chiedo e sostengo l’importanza della cultura e dunque della scuola è nella affermazione della legalità.

 

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