da Alfonso Malangone
(Ali per la Città)
SALERNO – La decisione del Comune di chiudere i rapporti di fornitura luce e gas con la Salerno Energia Vendite-SEV Spa ha destato molta sorpresa (fonte: Comune), perché la SEV è la società partecipata più storica ed è stata da sempre considerata la migliore espressione delle concrete capacità gestionali dell’Ente.
Dopo la costituzione, nel 2004, il suo sviluppo nei mercati del gas e dell’energia elettrica fu conseguente all’ingresso nel capitale, con quota del 36,8%, della Gea Commerciale Spa, società del gruppo Iride, poi Iren, di Torino, a valle della firma di un accordo-quadro concretizzato il 31/01/2008. Con Iren, arrivarono anche le ‘Luci d’Artista’ che, dal 1998, erano divenute una forte attrazione turistica di quella Città. In realtà, dopo altre azioni conseguenti o collegate, come la cessione nel 2015 della rete gas alla consorella Energia Distribuzione, fu l’operazione di aumento di capitale del 2017 a costituire il vero punto di svolta dimensionale e operativo di SEV.
Con la delibera di Consiglio Comunale n. 15 del 21/04/2016 di cui, purtroppo, non è disponibile il testo sul sito dell’Ente, pur essendo in elenco (!!!), venne infatti autorizzata la fusione, tecnicamente definita di ‘incorporazione’, in SEV, detenuta allora dalla Holding per il 61,7%, della citata Gea Commerciale e della Gestione Servizi Comunali Srl, presente con quota dell’1,5% (fonte: parmatoday). Nei fatti, non fu proprio così. L’intervento determinò una radicale modifica della composizione societaria per i concambi azionari realizzati seguendo criteri di cui è assolutamente inutile parlare qui. Le quote definitive furono assegnate alla Iren Mercato Spa, società di commercializzazione di Iren, per il 50%, alla Holding, per il 48,82% e alla Gestioni per l’1,18% (fonte: Iren). In sostanza, senza conguagli in danaro, ma solo per il diverso peso economico attribuito dal ‘metodo di valutazione’ (fonte: Relazione 2016), il Comune perse la maggioranza della Società. E’ una considerazione, non una critica. Ci pensò l’Amministratore Delegato di Iren a chiarire il tutto affermando che: “la governance della società consentirà a Iren di consolidare integralmente Salerno Energia Vendite…” con “…la crescita della base Clienti per linee esterne indicata nel piano industriale” (fonte: Iren). La SEV ha poi confermato scrivendo che: “Iren Mercato Spa, azionista di maggioranza, oltre a fornire la materia prima, eroga service amministrativi, fiscali, finanziari, societari e di supporto operativo e informatico” (fonte: Nota Integrativa 2018, pag. 35), e: “…Salerno Energia Vendite Spa è soggetta ad attività di direzione e coordinamento di Iren Spa” (fonte: cit., pag. 36). Cosa significhi, in concreto, lo dice Iren nella Relazione 2021 laddove scrive che il gruppo “…ha sviluppato un Sistema di Gestione Integrato, strutturato in modo da attuare un adeguato controllo su tutti i processi operativi…”, e, ancora, che: “…Iren si è dotata di strutture di staff adeguate a sostenere l’attività di coordinamento del gruppo, tramite la fornitura di prestazioni professionali…”. In particolare, nel ‘Modello di organizzazione’ si legge della presenza di Direzioni di staff per: segreteria; comunicazione e relazioni esterne; approvvigionamenti, logistica; finanza e controllo; affari legali; personale; organizzazione e sistemi informativi, internal audit e tante altre ancora (fonte: cit.). E, c’è anche di più, Già nel 2018, Iren decise di accentrare i movimenti di Cassa e Banca (fonte: Consolidato 2018) lasciando nella Cassa di SEV solo gli spiccioli ed eliminando i rapporti bancari (fonte: Bilancio). La conferma finale della reale condizione della Società è offerta dal consolidamento integrale del Bilancio in quello Iren, pur con quota del 50%, mentre ciò non avviene in quello della Holding, che pure ne detiene il 48,82% (fonte: Bilancio, pag. 3). E, questo, in verità, meriterebbe di essere spiegato (fonte: CLA). Premesso che anche la denominazione di SEV non è preceduta, oggi, da ‘Sistemi Salerno’, come per le altre, una domanda è spontanea: “pur con il 48,82% della Holding, la SEV è ancora una partecipata”? Perché, in verità, sembra davvero che sia divenuta un’estranea e che intrattenga solo rapporti commerciali con la Reti gas, per i costi del dispacciamento, nel 2021 pari a € 7,2milioni, e con la Holding, per attività di service legale e amministrativo, € 714.999.96, per distacchi di personale, € 123.906,89, e altri costi non dettagliati, € 39.522,39 (fonte: Bilancio). Stupisce, al riguardo, che la Iren si avvalga della Holding per servizi centralizzati di gruppo e siano consentiti distacchi tra i 33 dipendenti, di cui solo 2 tecnici.
Comunque, pur con un forte incremento del fatturato, arrivato nel 2021 a € 89,3milioni, i risultati reddituali appaiono deludenti rispetto ai margini precedenti. Nel 2019, alla Holding sono stati assegnati dividendi per € 794.613 e, nel 2020, per € 709.889, mentre il 2021 è stato chiuso addirittura in perdita (fonte: Bilancio). Ovviamente, stando le cose come stanno, nulla si può dire. Tuttavia, non si possono tacere gli effetti indotti dalla nuova posizione di SEV nel gruppo Iren. Nel 2021, infatti, essa è stata utilizzata come società incorporante per l’acquisto di un’azienda di distribuzione della provincia di Avellino, valutata € 30.222.876 e per tale importo iscritta nell’Attivo del Bilancio. Nel Passivo, l’operazione ha fatto elevare i debiti verso la Società controllante, cioè Iren, a ben € 66.837.632 (!). Ora, se sono giustificabili ed apprezzabili le scelte imprenditoriali della proprietà, non si può non riconoscere che la presenza attiva di SEV in operazioni di enormi dimensioni coinvolge tutti noi cittadini per il 48,82%. Non è proprio come giocare a ‘Monopoli’. E, quindi: 1 – “quale può essere il vantaggio per la Comunità, inconsapevolmente coinvolta”? 2 – “quali obiettivi ‘pubblici e sociali’ hanno indotto il Consiglio di Amministrazione a condividere il progetto (fonte: Relazione, pag. 16) e a realizzarlo con il presumibile consenso del Comune, salvo errore, che è socio indiretto”? 3 – “l’Ente ritiene sia una finalità istituzionale quella di ‘fare impresa’ con i soldi dei cittadini in un momento di crisi che sta travolgendo tutti”? 4 – “gli Assessori e i Consiglieri che hanno approvato il Consuntivo 2021, imponendo gravi sacrifici per il riequilibrio del Bilancio, sapevano – erano coscienti dei rischi – hanno condiviso”? Sono solo alcune delle domande che si possono fare e che impongono risposte immediate, adesso, prima che gli interessi imprenditoriali possano imporre altre operazioni. Giustificazioni future non sarebbero accettabili. Se qualcuno vuole fare l’imprenditore, per favore, lo faccia con i soldi propri.
(P.S.: i dati esposti, tratti da siti ufficiali, sono forniti senza responsabilità e garanzia, e facendo salvo ogni errore)
Alfonso Malangone – Ali per la Città – 10/09/2022
Per esperienza diretta posso dire che il personale tutto, è assolutamente impreparato a risolvere anche il pur minimo problema,sono estremamente scortesi,ed assolutamente truffaldini. Lo asserisco e ribadisco,assumendomene tutta le responsabilità,avendo loro
emesso fatture non non dovuto,pagate e mai rimborsate,pur avendo chiarito con i loro responsabili l’illlegittimita’ della cosa.
E NECESSARIO CHE IL COMUNE PRENDA PROVVEDIMENTI NECESSARI VERSO UN UNA HOLDING COME LA SEVEN,,LA NOSTRA FAMIGLIA AVEVA FATTO UN CONTRATTO HOLINE DELLA LUCE CON LA IREN….DOPO DUE MESI QUESTA SOCIETA CI HA DATO IN PASTO ALLA SEVEN DI SALERNO …QUESTA CI HA CAMBIATO IL CONTRATTO SENZA INTERPELLARCI E NON SIAMO PER NIENTE STATI AVVISATI DEL TRAPASSO SOCIETA………………..SONO TRUFFALDINI , IRRESPONSABILI E PENSONO SOLO A RU….SAREI DOVUTA ANDARE DALL’AVVOCATO , MA CIO MI COMPORTA UN COSTO NOTEVOLE…..IL COMUNE CON TUTTI I MEMBRI POLITICI DEVONO INTERESSARSI A QUESTE TRUFFE E REGOLARE IL TUTTO SECONDO LEGGE,,,,,,,,,,,,,,ALTRIMENTI E INUTILE VOTARE………………..