ALIBERTI: il ritorno delle idee nella lotta politica !!

 

Aldo Bianchini

SCAFATI – Il ritorno sulla scena pubblica è stato tumultuoso, rumoroso, forte e, perché no, anche ai limiti sul filo di rasoio che determina il passaggio dalla legalità all’illegalità; limiti assolutamente contenuti e democratici. Sicuramente sbaglia il PD, in primo luogo ad aver rinunciato all’incontro pubblico e successivamente nella ricerca spasmodica di una colorazione politico-insurrezionalista di un fatto che altro non è se non un esercizio normale di democrazia.

Un ritorno inatteso nella tempistica, non certamente inaspettato; il ritorno era nell’aria da tempo e puntualmente è arrivato manifestando tutta la sua esplosività sia sotto il profilo caratteriale dell’uomo ritornato alla ribalta che su quello squisitamente contenutistico e professionale: lui è un medico moderno, aggressivo quanto si vuole ma pur sempre un ottimo professionista; ed a Scafati si doveva parlare di sanità pubblica, e non certamente di noccioline americane da vendere al mercato.

Passione e tradimenti”, parto dal suo libro per cercare di spiegare il perché di questa nuova travolgente avventura di Pasquale Aliberti (medico e già sindaco di Scafati) che ritorna da solo sulla scena politica per difendere essenzialmente due cose: a) la sopravvivenza totale del locale ospedale minacciato, sembra, da improvvide decisioni politiche calate dall’alto, b) la restaurazione pubblica della sua indole baldanzosa in favore del bene comune.

Due cose assolutamente difficili da portare avanti nel presente clima politico e, soprattutto, dopo le devastanti esperienze vissute nel recente passato dall’uomo Pasquale Aliberti che si è sempre battuto come un leone per la difesa non solo dei diritti degli altri, ma anche dei suoi diritti di cittadino libero e indipendente al quale la mannaia di una giustizia assolutamente ingiusta aveva tentato di togliere addirittura la parola attraverso i social per il timore che potesse, anche dall’isolamento in cui si trovava, influenzare e capovolgere le sorti di un processo costruito quasi sul nulla.

Il dottor Pasquale Aliberti, medico e politico, è fatto così; prendere o lasciare. Ed era così anche quando da giovane cronista televisivo faceva le sue incursioni in ambienti a dir poco pericolosi per le forti infiltrazioni camorristiche che Lui da sempre ha combattuto e continua a combattere an che attraverso quella che può apparire una semplice contestazione sulla sanità pubblica che, dietro, nasconde verosimilmente interessi e connivenze.

Di questo si sarebbe dovuto preoccupare il PD prima e dopo l’annullamento della manifestazione davanti all’ospedale per il falso e deviante timore della contromanifestazione inscenata da chi, come Aliberti, quella sanità la conosce fin nei minimi dettagli; ha ancora tempo per farlo, per ritornare sul campo accettando addirittura un confronto-scontro chiarificatore con quelli che davvero amano la sanità pubblica scafatese.

Passione e tradimenti”, il titolo del libro (che ho citato qualche rigo più su) con cui avev anticipato un anno prima tutto quello che sarebbe accaduto l’anno successivo con l’aggressione giudiziaria, è l’esatta sintesi caratteriale di Aliberti: fa tutto con passione civica e professionale e non si accorge, per questo, dei tradimenti e delle nefandezze, politiche e non, che gli gravitano intorno.

Per questo, e non solo, non crederò mai in una sua qualche colpevolezza; nemmeno se Lui stesso dovesse confessare qualche reato; Pasquale Aliberti è un uomo che bisogna recuperare alla vita politica nel più presto possibile, senza tentennamenti neppure da parte di chi non la pensa come lui.

 

 

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