Elezioni 2022: De Siano, Sarro, Pentangelo, Ferrajoli non ricandidati … perché ?

 

Aldo Bianchini

SALERNO –  Ha avuto vasta eco, in negativo, la mancata ricandidatura della prof.ssa Marzia Ferraioli (notissima docente universitaria di “procedura penale”) che nelle elezioni del 2018 aveva letteralmente sbancato nel collegio di Agropoli in termini di consensi elettorali; tanto da essere l’unica parlamentare di destra ad aver ottenuto un seggio proprio dove 5/Stelle avevano fagocitato tutto e spegnendo ogni illusione di Franco Alfieri (PD) di essere eletto.

La professoressa Marzia Ferraioli si era distinta fin dai tempi di tangentopoli nel variegato mondo forense salernitano (e non solo) per la capacità difensiva nei confronti di molti imputati politici caduti nel vortice di mani pulite.

La sua carriera universitaria è stata, se possibile, ancora più splendente rispetto a quella forense sia presso l’ateneo di Fisciano che presso l’Università Tor Vergata di Roma. Era stata candidata con Forza Italia alle europee del 2014 senza essere eletta, il successo travolgente è arrivato invece nelle politiche del 2018.

Il partito di Berlusconi l’ha improvvisamente scaricata proprio quando, con un nuovo successo, avrebbe probabilmente partecipato al governo del Paese e con il suo sapere avrebbe finalmente collaborato alla riforma della giustizia; un mondo che lei conosceva e conosce come fossero le sue tasche.

Anche in questo la coalizione di centro destr e, soprattutto, Forza Italia ha fallito nuovamente.

Per colpa delle macerie lasciate della ministra Carfagna o delle restrizioni dei posti disponibili ? Difficile rispondere, la sua esclusione peserà comunque sulle coscienze dei big di Forza Italia. E il partito tace vergognosamente.

Con lei anche altri big campani non sono stai candidati, ecco cosa ha scritto l’ANSA di Napoli il 25 agosto: “”Erano big di Forza Italia in Campania fino a un mese fa, ora da parlamentari e senatori uscenti si ritrovano non ricandidati; fanno telefonate a cui non ottengono risposte e quindi vanno via. E’ l’annuncio fatto oggi da quattro esponenti locali di peso: Domenico De Siano – da anni coordinatore della Campania, sostituito poche settimane fa Fulvio Martusciello -, Carlo Sarro, coordinatore di Caserta, Marzia Ferrajoli, ex vicecoordinatrice regionale in Campania, e Antonio Pentangelo, ex coordinatore di Napoli. Ora strappano la tessera dopo anni di militanza: “Non è un problema di posizioni personali – spiega Sarro – ma non condividiamo il metodo che ha portato alla formazione delle liste. Non è stato questo il metodo adottato cinque anni fa quando coinvolgemmo i coordinamenti provinciali, i parlamentari uscenti e garantimmo al territorio la rappresentatività. Il tavolo nazionale era composto dai capigruppo di Camera e Senato, dal coordinatore nazionale Tajani e a volte era presente Berlusconi, a volte l’onorevole Fascina. Non so se abbiano fatto riferimento ai coordinatori regionali”. Scelte che fanno fuori una generazione di un partito che in Campania vanta un alto bagaglio di consensi: “In Campania – spiega De Siano – oggi leggo nomi di candidati che potranno essere i più bravi del mondo, ma che io non conosco, eppure da tanti anni sono in questo partito. Qual è stata la logica che ha portato i responsabili a formare le liste in questa maniera? Quella del merito, dell’appartenenza al territorio, della forza elettorale o quella dell’appartenenza a un club?”.  Accuse forti, molte delle quali verso il partito nazionale. I quattro potrebbero condurre fuori da Forza Italia centinaia di eletti – sindaci e consiglieri comunali – ma soprattutto spostare altrove pacchetti consistenti di voti. Dove, non viene esplicitato anche se i riferimenti al Terzo polo sembrano evidenti: “Siamo un partito – spiega De Siano – europeista, atlantista, legato ai valori liberali, cristiani, riformisti. Continueremo a fare politica e apporteremo la nostra consistenza elettorale a un partito che porta avanti i valori in cui crediamo. Che non sarà Forza Italia, dove si è ritenuto che noi non siamo consoni al modus operandi degli ultimi tempi. Non abbiano avuto una telefonata almeno per spiegare il criterio dell’esclusione. E’ palese che il partito non ci voglia più”. (ANSA)””.

 

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