IANNONE: sempre di destra, sempre fedele e … cura la mamma anziana

 

Aldo Bianchini

SALERNO – Conosco da moltissimi anni Antonio Iannone, da qualche giorno Sottosegretario di Stato al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

Quando l’ho conosciuto aveva poco più di vent’anni e mi apparve subito come un predestinato verso un percorso politico di sicuro successo; lui ha cominciato dal niente, dal marciapiedi consumando le suole di moltissime scarpe per seguire tutto quello che accadeva sul territorio provinciale.

E quando arrivò la “rivoluzione” di Cirielli, lui era già schierato senza indugi al fianco di colui il quale in breve tempo sarebbe diventato il leader assoluto della destra salernitana che riuscì a mettere in cantina gli ormai spenti Colucci e De Masi.

Cirielli all’epoca aveva non uno ma due delfini: Antonio Iannone e Roberto Celano; e i primi incarichi, anche prestigiosi, andarono verso Celano; spesso li vedevo arrivare assieme nella sede di Capezzano di Quarta Rete TV di cui ero direttore per proporre le loro idee ai telespettatori: poi il rapporto Celano/Cirielli si ruppe e come delfino del capo rimase solo Iannone.

La strada era ancora lunga ma la caparbietà iniziale, arricchita da molta esperienza, divenne molto presto capacità politica straordinaria che gli consentito il raggiungimento di traguardi davvero prestigiosi, da commissario del partito in varie fasi provinciali e regionali, da vice presidente a presidente della provincia, da senatore (già al terzo mandato) a sottosegretario di stato.

Nella sua vita, privata e politica, ha ritagliato uno spazio intoccabile dedicato alla sua cara anziana mamma che lo aspetta ogni sera a casa.

Per tutto questo mi ha colpito la spontaneità e l’umiltà con cui, viaggiando in treno, ha inteso comunicare a tutti con un post la sua nomina a sottosegretario di stato.

E, infine, c’è una cosa che dobbiamo tutti riconoscergli; in dieci anni al senato è stato sempre il più presente, oltre ad essere presente sul territorio; poi ognuno è libero di pensarla come vuole.

 

ROMA (04.04.25) – Oggi ho giurato nelle mani del Presidente Meloni che mi ha nominato Sottosegretario al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti. Un grande onore ed un grande onere. Mi è passata davanti una vita intera e l’emozione non si teneva. Il Presidente Meloni poteva già disporre in maniera completa della mia persona ma cercherò di andare oltre i miei limiti per ripagare la sua fiducia e servire al meglio l’Italia. Grazie al mio Ministro Salvini e al Sottosegretario di Presidenza Mantovano per aver presenziato alla cerimonia di giuramento. Grazie a tutto il Partito dal livello nazionale a quello locale per quello che negli anni mi ha dato e che cercherò di restituire con ogni energia. Un premio che intendo a tutta la Comunità politica che negli anni ha reso possibile arrivare a questo in particolare all’amico di sempre, il fratello maggiore che non ho avuto il Vice Ministro agli Esteri Edmondo Cirielli con il quale oltre 30 anni fa iniziammo una nuova storia della Destra con tanti ragazzi tra i quali c’ero io. Le Vittorie, le sconfitte, le tappe intermedie, i giorni apparentemente tranquilli sono stati tutti momenti costitutivi di una storia di passione che si chiama militanza, coerenza, onestà e lealtà. Vedo tanto entusiasmo e gioia tra gli Amici da tanti giorni per questo atteso momento ma rimaniamo umili anche se orgogliosi di aver fatto tutto sempre a modo nostro cioè senza compromessi con la coscienza. Così vado verso questa nuova sfida decisiva per la Nazione che riguarda lo sviluppo infrastrutturale e i trasporti. Porterò il mio contributo per l’ avanzamento dell’Italia e per il superamento del ritardo del Mezzogiorno che proprio nelle infrastrutture deve trovare la ragione per il suo riscatto. Daro’ il mio contributo al Governo Meloni per realizzare il programma in questi settori strategici e mi metterò all’opera appena ricevute le deleghe. Chiedo scusa alla mia famiglia e a tutte le persone che amo per averle sacrificate sempre ma in quell’angolo di mente c’è il loro spazio infinito e perenne. Già sanno che farò il mio Dovere. La gloria si conquista ma l’onore basta non perderlo. Vado già a mettermi al lavoro al Ministero.

 

 

 

 

 

 

 

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