ASCOLTAMI: alla ricerca di quella che fu una società realmente inclusiva

 

Aldo Bianchini

VALLO di DIANO – Ho letto con molta attenzione la lettera aperta diffusa il 2 aprile scorso dalle donne dell’associazione Ascoltami: GIULIA, SONIA, STEFANIA, GAETANA, MARIA, ANGELA, LUCIA E CONCETTA; una lettera che mi ha profondamente scosso per la lucidità, per la freddezza, per l’umiltà e per la forza collettiva che tale lettera promana verso l’esterno, cioè verso un mondo che soltanto all’apparenza è inclusivo e solidale.

Chiacchiere, sempre e soltanto chiacchiere da parte di una società che invece cerca con tutti i mezzi di eludere la realtà per fuggire dalle responsabilità che appartengono, è vero, alle istituzioni ma che nella realtà delle cose si radicalizzano in ognuno di noi, singolarmente, perché noi simo e costituiamo le istituzioni.

Tutti, nessuno escluso, esprimiamo solidarietà di fronte ad un caso specifico per poi allontanarcene subito, senza ripensamenti e senza alcuna titubanza, pensando di aver fatto il nostro dovere con due semplici parole di falsa solidarietà

Questo è il punto nodale della lettera delle donne di Ascoltami; nessun di esse vuole pietà ma soltanto un attimo di attenzione e di sentita solidarietà; soprattutto da quelle persone inserite, a vario titolo, nelle istituzioni che potrebbero e dovrebbero con un semplice sguardo la cancellazione del numero con cui ogni soggetto in difficoltà viene, purtroppo, catalogato.

Nel caso di specie non siamo di fronte a otto “donne senza storie” (come scriveva brillantemente il noto Geppino D’Amico in un libro dedicato alle donne dell’antica Grande Lucania che comprendeva anche il Vallo di Diano) ma ad “otto donne con tante storie” che hanno trovato, anni fa, la forza di unirsi, di mettersi insieme per cercare di arginare la deriva istituzionale, umana e personale che stava per travolgerle nell’oblio più totale e capace di spezzare un loro semplice sogno: “Una società realmente inclusiva”.

In questo, il mondo dell’informazione ha un ruolo fondamentale che non deve, però, fermarsi con la pubblicazione della semplice notizia come soluzione ed assoluzione delle proprie responsabilità al fine di evitare che anche questo mondo ricada nell’elencazione di una parte della società non inclusiva.

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Lettera Aperta 2 Aprile 2025

Cari amici, sei anni fa ci presentavamo a voi, come un gruppo di mamme unite dal desiderio di far valere i diritti dei più deboli e di dare voce a chi voce non ha. In questi anni abbiamo teso la mano a chi vive difficoltà come le nostre e non. Siamo ancora qui a donare speranza, sempre pronte ad ascoltare e sostenere le nostre famiglie speciali. Custodiamo nei nostri cuori un grande sogno: “UNA SOCIETA’ REALMENTE INCLUSIVA“, ben consapevoli che il sistema assistenziale non riesce a coprire quelle che sono le reali esigenze delle famiglie che convivono con disabilità lievi, gravi e gravissime.

Sappiamo bene che sin dal primo momento, come quello di una diagnosi, ci sono nuovi equilibri familiari, organizzativi ed economici da ristabilire, ma molto spesso bisogna impiegare energie, già al limite, per combattere contro un sistema che spesso non semplifica la vita del caregiver, basti pensare:

  • lunghi tempi di attesa per visite Asl;
  • mancanza di specialisti sul territorio, che comporta una migrazione sanitaria in altre regioni;
  • tempi di attesa di ANNI per i pazienti che necessitano di terapie riabilitative (come la neuro-psicomotricità) nei centri convenzionati;
  • pratiche burocratiche insidiose che complicano i rinnovi delle prescrizioni ABA (per cui abbiamo avviato una raccolta firme, e fatto una richiesta all’ente di competenza di facilitare le procedure, ma attendiamo risposta);
  • poche ore di assistenza infermieristica per i bambini/ ragazzi che ne necessitano;
  • assenza di sostegno psicologico e pedagogico per i siblings (esistono anche loro!!);
  • scuole non sempre attrezzate per accogliere bambini speciali, ai quali a volte non è garantita la presenza dell’insegnante di sostegno da inizio anno, o mancanza di sostituzioni in caso di assenza del docente, poca informazione/formazione degli altri docenti delle sezioni rispetto al sostegno e molto altro.

Potremmo continuare ad elencare le varie difficoltà all’infinito.

BEN VENGANO LE GIORNATE DI SENSIBILIZZAZIONE : “la giornata dei calzini spaiati, la giornata delle malattie rare, la giornata per la consapevolezza dell’autismo …”, ma a queste giornate BISOGNA DARE UN SEGUITO QUOTIDIANAMENTE !

Oggi siamo qui, per chiedere l’aiuto di tutti, poichè sentiamo l’esigenza di costruire una fitta rete intorno alle nostre meravigliose famiglie del territorio, per poterle accompagnare per mano e supportarle concretamente, avviando alcuni progetti che si occupino di divulgazione, sostegno psicologico ed infermieristico e tanto altro. Per realizzare tutto ciò abbiamo bisogno di professionisti che ci diano la loro disponibilità a collaborare con la nostra Associazione:

  • medici (in ambito pediatrico e non), psicologi, pedagogisti, terapisti, infermieri, O.S.S., avvocati … e poi chiediamo a tutti voi, amici cari, che sempre ci sostenete, di aiutarci anche solo con la condivisione.

Con infinito affetto e gratitudine: GIULIA, SONIA, STEFANIA, GAETANA, MARIA, ANGELA, LUCIA E CONCETTA.

Potete contattarci per informazioni ai numeri: Stefania 328 79 61 981 – Gaetana 340 56 87 107 –  Concetta 335 18 22 835

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