Aldo Bianchini
SALERNO – Ci sono modi e modi per rimanere ben impressi nella storia di una città, soltanto l’impegno politico spesso non basta, ci vuole coraggio, determinazione e stile per raggiungere il successo. Soprattutto, ed è la cosa più importante, bisogna pensare, fare e fortemente credere in quello che si vuole raggiungere.
Tutte queste cose messe insieme danno, infine, la grande opportunità (cosa assai rara, almeno dalle nostre parti) di imprimere il proprio nome sulla pietra della storia che è molto diversa da una semplice “walk of fame” del tipo losangelesco; qui a Salerno la prof.ssa Barbara Figliolia (dirigente scolastica di uno degli istituti più importanti, come il Francesco Severi a trazione scientifica) ha fatto molto di più ed è riuscita con la sua “educata ed elegante perseveranza” a raccogliere l’unanimità del Consiglio Comunale, spaccato quasi su tutto, sulla sua proposta (risalente all’ottobre del 2023) di istituire la “giornata di Salerno Capitale” da celebrare l’ 11 febbraio di ogni anno, a partire dal 2026.
Difatti nell’ultimo Consiglio Comunale di qualche giorno fa è passata la proposta della Figliolia che ha visto, così, coronato il suo sogno in una città che spesso non conosce e non ricorda se stessa; neppure che Salerno ha tenuto a battesimo il primo governo democratico dopo il ventennio fascista.
Nel corso della sua battaglia la giovane e bella consigliera comunale “Barbara” ho spesso ricordato a tutti che quella denominazione di “Salerno Capitale” non è stata una semplice intitolazione grafica e che quello insediatosi a Salerno non fu un semplice “governo balneare” ma qualcosa di più; un governo che ebbe la durata di cinque mesi dall’11 febbraio 1944 al 15 luglio 1944. Cinque mesi nel corso dei quali i cosiddetti “padri della patria”, tra incertezze, sensi di colpa e tanta speranza nel futuro gettarono, in piena emergenza bellica, le basi di quello Stato democratico che ci accompagna ancora oggi dopo 81 anni. Un avvenimento epocale addirittura sconosciuto alla maggioranza dei cittadini salernitani, figurarsi ai giovani studenti.
Un anno fa la Figliolia per rinforzare la sua battaglia scriveva: “È vero, come taluni fanno notare, che quel Governo nella nostra città è durato solo pochi mesi, e quindi per un periodo breve, ma è altresì vero che esso rappresenta una fase di transizione di importanza straordinaria, ricordata tra l’altro nei libri di storia come “la svolta di Salerno”, che nell’aprile del 1944 per iniziativa di Palmiro Togliatti ed altri determinò un compromesso tra i partiti antifascisti per la formazione di un governo di unità nazionale e per una necessaria riappacificazione sociale. E fu anche l’occasione per accordarsi per l’indizione di una consultazione elettorale per la costituzione dell’Assemblea Costituente. Insomma a Salerno si misero le basi per la nascita della futura Italia democratica e della nuova Costituzione, su cui ancora oggi poggia la nostra Repubblica”.
A tutto questo è necessario aggiungere che proprio da quel governo nacque la straordinaria amicizia-alleanza tra l’Italia e gli USA; un’alleanza che dura tuttora.
Mi affido alla straordinaria capacità operativa della prof.ssa Barbara Figliolia per rispolverare dagli scaffali della storia gli altri due momenti che hanno segnato profondamente la nostra Città: gli anni del terrorismo e quelli di tangentopoli, per completare il quadro storico-politico-sociale che ci circonda.
I giovani hanno bisogno di conoscere per crescere e per dare il loro contributo alla nostra società.