Aldo Bianchini
SALERNO – Le cose che accadono in politica, si sa, non accadono mai per caso e sono sempre intersecate tra loro ed alla fine hanno sempre ricadute a cascata sul territorio; o meglio sui politici locali che con le loro scelte hanno condiviso, in silenzio e da vassalli, le scelte fatte dai loro riferimenti provinciali, regionali e nazionali.
E il territorio e gli elettori ? Beh !! quelli vengono sicuramente dopo.
Dunque il quadro generale per le elezioni regionali dell’autunno 2025 si è drasticamente modificato in queste ultime ore per due ordini di motivi:
- il ritiro forzato di Fulvio Martusciello dalla corsa alla candidatura per la presidenza regionale;
- la diffusione di un sondaggio che premia il csx con uno scarto notevole rispetto al cdx; e soprattutto premia il candidato Roberto Fico (PD – Mov 5 Stelle) anche se la Suprema Corte dovesse rimettere in gioco Vincenzo De Luca (cosa questa assai improbabile).
Ma questo argomento lo tratterò nel prossimo editoriale; per oggi, invece, cercherò di portare la vostra attenzione sulle imminenti elezioni provinciali del 6 aprile 2025 (domenica).
Gli ultimi miei articoli, su queste benedette elezioni formali, in quanto non sono elezioni vere e proprie, hanno suscitato qualche perplessità o meglio anche qualche arrabbiata reazione da parte di personaggi politici locali e nazionali; soprattutto per la mia espressione di pensiero inerente la città di Scafati (governata da Pasquale Aliberti) in cui si combatte, da molto tempo, una cruenta battaglia intestina tra Forza Italia (Aliberti) e FdI (Santocchio); un modello di mala politica che il cdx farebbe bene, e da subito, a cancellare dalla sua storia se vuole andare avanti e, forse, continuare a vincere nelle prossime consultazioni elettorali; messo che per in quelle in corso (Provincia e Regione) la frittata è ormai fatta.
Ognuno può pensarla come vuole, ci mancherebbe, ma ciò che è accaduto a Scafati mercoledì 26 marzo è davvero un segnale tangibile di come dovrebbe essere amministrata un’alleanza (Lega – FdI – FI – Noi Moderati) che al vertice riesce a gestire un Paese e nel corpo e nella coda combina sfracelli inauditi, anche perché partoriti soltanto da scontri personali fratricidi.
A Scafati, mercoledì 26 marzo, è accaduto che contro ogni più rosea aspettativa il sindaco dr. Pasquale Aliberti (F.I.) ha promosso un incontro elettorale tra tutti i consiglieri, tesserati e semplici sostenitori di Forza Italia per presentare loro il candidato del cdx prof. Giuseppe Rinaldi (sindaco di Montesano/Marcellana con una lista civica d ispirazione FdI) e per dare al candidato non solo la possibilità di spiegare il suo programma ma anche per dargli la giusta visibilità prima che venga immolato sull’altare, non si sa bene di quale patria. Ed a Scafati è approdato tutto, e solo, il gotha di Forza Italia provinciale.
Ripeto, ognuno può pensarla come vuole ma a me questa mossa di Aliberti è apparsa non solo intelligente ma anche fruttuosa sotto il profilo dei rapporti tra le varie componenti la coalizione; e per cercare di limitare i danni di un risultato che si annuncia disastroso per il cdx, ancor più di quello delle passate consultazioni.
E’ vero, come ha ribadito lo stesso Aliberti, che l’incontro era stato promosso da Forza Italia a dimostrazione dello spirito di alleanza; è vero anche che le altre componenti del cdx non erano state invitate, ma nella percezione dell’elettore rimane sempre il dubbio sulla genuinità di queste iniziative. Ma queste sono tecnicità difficilmente comprensibili.
Per questo proprio a Scafati bisognava che il cdx desse prova di stare insieme per davvero; insomma al di là degli inviti o meno era proprio qui che il candidato presidente Giuseppe Rinaldi doveva indossare l’abito buono e presentarsi con l’intera coalizione alle sue spalle.