Ratzinger fece un passo indietro di coscienza.

 

 

da Antonio Cortese (docente – giornalista)

 

Tutti in apprensione sulle condizioni di salute di papa Francesco, ma viste le continue precarietà forse più per anzianità inoltrata che per patologie specifiche, varrebbe la pena che il Vaticano o meglio egli stesso capisse di doversi far promuovere ad “emerito”.

 

Benedetto sedicesimo in piena coscienza delle complicazioni globali da gestire da parte di uomo con responsabilità trascendentali, seppe individuare il momento giusto per passare il testimone.

 

Essendoci stati precedenti rarissimi e rocamboleschi nei secoli più bui trascorsi dalla Chiesa, la decisione di Ratzinger non fece nemmeno scalpore, anzi fu apprezzata con vero giubilo, regalando alla comunità un accresciuto valore ed importanza per tutto il mondo religioso.

 

Anche in vista invece del prossimo giubileo, Francesco potrebbe accompagnare le celebrazioni più serenamente se decidesse di fare saggiamente come il predecessore.

 

Un consiglio di conclave potrebbe aiutare Mario Bergoglio in tal modo a designare egli stesso un degno successore, anche se da almeno tre anni i porporati freneticano già su poche candidature.

 

Avere due papi domani come allora, può sembrare una bestemmia ma invece proprio Benedetto 16mo con le dimissioni per tempo e salute agevolò l’attuale papato, che nonostante gli anni difficili non sembra sia stato quasi mai criticato o travagliato come per le stesse difficoltà che Ratzinger dovette superare.

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